Settembre è il mese che ti ricorda che sei un fallito. Saresti potuto rimanere nel culo di tua madre. E invece la sborra è sventuratamente colata fino al suo utero infetto
E sei nato tu. Un fallito
Sei tornato dalle ferie da poco. O stai per tornare. Il primo settembre tutto ricomincia. Il tuo conto è a zero. Hai portato al mare quella figarotta con l’alitosi di tua moglie e quegli idrocefali rottinculo dei tuoi figli. Una bella famigliola del cazzo pronta a fotterti tutti i risparmi dell’anno
L’ansia sale a settembre e tu cerchi una via di uscita. Che sia veloce, rapida, indolore. Magari una botta di culo, una lotteria, un grattaescappa. Qualcosa
Ma la realtà è che sei ontologicamente un fallito. Una totale nullità. Un poveraccio destinato a rotolare nella merda degli altri fino al tuo infarto fatale. Un verme che si fa il culo per arricchire gli altri. Un ameba solo capace di schizzare scarso DNA nelle tube marce di quel cesso sfiorito della moglie
Sei nato strisciando. Morirai invocando aiuto a tua madre morta trent’anni prima da una branda del pronto soccorso. Lasciato solo come un cane, in un giorno di settembre
E il tuo unico pensiero sarà a tutte quelle volte che avresti potuto e non ci hai provato
Un inutile vecchio che muore. E la tua vita sarà stata irrisolta, povera, misera. Insignificante
Una goccia di disgraziata sborra che ha tragicamente travalicato il confine tra l’ano diarroico e la figa fetida di tua madre
Solo un vecchio fallito e pieno di rimpianti che tira le cuoia
Niente di che
Buoni segoni a tutti
Vittorio
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