La fine del periodo natalizio è sempre molto complicato per il mio colon. Il risveglio della colite è il primo sintomo di come debba rimettermi in carreggiata e riprendere delle sane abitudini alimentari.
La notte spesso porta consiglio. Diciamo che la mia ultima è stata un po’ turbolenta, tra sogni pseudo-premonitori e sudate sotto il piumone da campionato del mondo.
Che abbia esagerato col riscaldamento?
Di certo se non porta consiglio almeno lascia il tempo al tuo cervello di rielaborare l’esperienza sotto l’ala protettrice della creatività.
Posso ancora risentire la sua voce, quella di mio nonno, perso nell’ormai lontano marzo 2009. Un secondo padre per me. La voce della comprensione e di chi sa che non si deve mollare mai, in nessun caso.
Perché la vita ci mette di fronte a delle prove, quelle che determinano o meno la nostra crescita.
E non importa superarle o meno. E’ sufficiente avere il coraggio di affrontarle per crescere, per evolversi e progredire.
Mio nonno ne sapeva qualcosa. Cinquant’anni a fare l’agente di commercio con moglie e figli lontani. Una vota di sacrifici, una vita difficile e turbolenta.
Una vita che anche in sogno, mio nonno, non augurerebbe a nessuno.
Buon fine settimana
Sprappi