Ritornare a Ciò che Ontologicamente Sei

La vita per il poveraccio è davvero ingiusta. In un mondo globalizzato avere i soldi contati è una vera e propria condanna alla miseria. Chi ha poche disponibilità e magari è anche dipendente è destinato a vivere in schiavitù perenne. Poi quando questo sventurato andrà in pensione, come premio perderà da un giorno all’altro almeno un bel 30% del reddito.

Tutto nel nome ovviamente della democrazia e del sistema. Quando sei un ragazzino, invece di incentivare il tuo enorme potere creativo e lasciarti libero di esprimerti per quello che sei, ti svegliano con violenza alle sei della mattina per ficcarti in una classe di altri venticinque disgraziati, ad ascoltare parlare un tizio che guadagna 1400 euro al mese e che della vita non sa un cazzo di niente.

A scuola non impari la libertà. Ma impari da uno schiavo a diventare ancora più schiavo. E così si va avanti per generazioni, per secoli. La scuola è molto importante per la cultura personale, ma non ti educa. La scuola istruisce e basta. Ha un carattere prettamente nozionistico.

Chi invece nella vita fa qualcosa di importante è perché valorizza il proprio potere creativo. In tal senso la Montessori aveva capito tutto. Lo studente medio del liceo è uno che prende 9 in matematica ma poi bullizza il compagno grasso o con i brufoli. E’ un tizio che ha 10 in condotta e pochi anni dopo picchierà a sangue la moglie.

Se non segui la strada che ti porta a conoscerti e valorizzarti appieno non riuscirai nella vita. Il sistema, lo sappiamo, ti vuole dipendente e schiavo fino alla fine dei tuoi giorni.

Il tuo percorso di crescita è soggettivo, unico e irripetibile. Fai della tua vita una scultura di Bernini, un marmo di Michelangelo. Solo tu puoi spezzare le catene. Solo tu puoi prendere in mano la tua vita e migliorare le cose.

Ma per farlo devi iniziare a pensare diversamente. Perché non c’è prigione più grande della paura di uscire dalle proprie consolidate abitudini pratiche e psicologiche.

La gente è povera perché è pigra a pensare e terrorizzata ad agire. Là fuori c’è una prigione, ma è solo fatta di parole. Uscirne fuori è semplicissimo, devi sono ritornare a ciò che ontologicamente sei.

 

Stammi alla grandissima
Vittorio
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