Quella Volta Dell’Esame Di Storia Contemporanea

Mi è venuto proprio un bel raffreddore coi fiocchi. Con tosse, annessi e connessi. Ma ci sono abituato da sempre.

Il raffreddore è la prima cosa che mi è venuta appena messo al mondo. Un mio parente me l’ha attaccato che ancora ero nella culla dell’ospedale. Poi, fino ai vent’anni ho avuto frequenti raffreddori che mi duravano un mese o più. Poi invecchiando, se così posso dire, la situazione è migliorata.

In ogni caso uno o due raffreddori potenti all’anno mi vengono. E quando è così, mi prendo una scorta di fazzoletti e aspirine e vado avanti.

Nonostante io sia stato un ipocondriaco da competizione non mi ha mai fatto paura l’influenza con febbre alta. Ricorderò sempre di come diedi l’esame di Storia Contemporanea con 39 di febbre e sotto tachipirina. La notte prima vedevo le sfilate di carri russi ogni volta che mi giravo nel letto. Avevo le visioni tanto era alta la febbre. Ma non mi importava. La mattina dopo mi alzai come se nulla fosse e andai alla facoltà di storia.

La malattia ci tiene attaccati alla terra. Siamo vulnerabili e mortali. Ma non per questo dobbiamo arrenderci alle prime difficoltà, come al primo raffreddore.

Ed è tutto nella nostra testa. C’è chi si deprime moltissimo durante le influenze stagionali. Chi se la gode, perché sta a casa dal lavoro. Chi cerca, come me, di fare finta di niente e andare avanti.

In finanza vale lo stesso scenario. Ognuno ha una sua personale reazione all’andamento dei mercati. Ti dico qual è la mia.

La mia reazione è: nessuna.

Sì, forse potevo essere più esplicativo. Ma direi che “nessuna” è proprio la risposta giusta. Dell’andamento dei mercati non me ne frega proprio niente. Sapendo che sono trader i miei parenti spesso mi consultano. Come se fossi l’oracolo di Delfi.

“Ma secondo te sale? O forse scende? Ho sentito che il mercato è crollato! Poverino, avrai perso tantissimo!” mi dicono.

Il mio sbattimento di mettermi lì a rispondere a tono è sempre pari a zero. Faccio finta di niente e gli do ragione.

Ma nel profondo del mio io ridacchio, a pensare quanto siano ignoranti ad avere una visione tanto limitata del denarom della finanza e del mondo in generale.

Adesso vado in farmacia, ho finito l’aspirina c.

Oggi c’è il sole e la temperatura è mite.

Ancora non ho ripreso ad operare. La libertà finanziaria mi genera pigrizia. E questo perché non sono avido. Il denaro è per me unicamente un sinonimo della mia libertà.

Buona giornata

Sprappi

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