Quella Crisi Che Mi Fece Perdere Il Nobel Per La Fisica

Quando finii il liceo la mia idea era quella di iscrivermi a fisica con l’obiettivo di diventare un ricercatore. Nei miei sogni già mi vedevo a Stoccolma con il Premio Nobel in mano. Ma il destino aveva riservato per me tutt’altra direzione. Dopo un anno di fisica vinsi una borsa di studio. Intascai l’assegno e sono partii per l’Europa all’avventura.

Se mi guardo indietro i miei grandi successi sono tutti stati preceduti da delle profonde crisi esistenziali. Ad ogni crisi una rottura col passato e la nascita di un nuovo me stesso. Perché il corpo non dice mai bugie, e la mente ne dice ancora meno. Per stare bene bisogna non solo essere sani col corpo, ma anche con la mente. Gli antichi lo sapevano bene.

Se dentro di te vi sono importanti conflitti irrisolti che ti fanno stare male, è molto probabile che prima o poi verranno a chiedere il conto alla tua salute generale. Non bisogna sottovalutare mai i segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano durante la vita. Spesso sono il sintomo di qualcosa che non va, e bisogna fare qualcosa.

Nel mio caso avevo capito che fisica non mi avrebbe potuto dare la vita straordinaria che cercavo. La mia idea era quella di continuare a vivere in Italia, e tutti sappiamo molto bene lo stato della ricerca nel nostro paese. Se sei ricercatore in Italia preparati non solo a fare la fame ma anche ad essere precario per tutta la vita. I posti disponibili sono pochi, e vanno quasi sempre al parente del barone accademico di turno.

E così avvenne il taglio, a settembre dello stesso anno mi iscrissi a filosofia. In parallelo cominciai a studiare i mercati finanziari inizialmente da solo e poi con i migliori trader del mondo. Una cosa era chiara nella mia testa, per diventare un’eccellenza dovevo imparare dai migliori. Solo così avrei ottenuto la libertà e la vita che desideravo. Ma si sa, l’uomo non è mai soddisfatto di quello che ottiene, e alla fine finisce per volere sempre di più. D’altra parte mi imposi di darmi un limite. Decisi che quando e se fossi arrivato ad ottenere con costanza la media di 1000€ a sessione non avrei tentato di scalare oltre la professione.

E così feci. L’inizio non fu dei migliori. Infatti avevo diversi problemi nella mia operatività e soprattutto nella gestione psicologica. Mi arrabbiavo molto quando accusavo delle perdite, e spesso finivo per andare in overtrading. Continuai a studiare e a operare, ad operare e a studiare, fino a 16 ore al giorno. Praticamente la mia vita era scandita unicamente dai mercati. Questa trafila durò per 2 anni e per circa 12.000 ore passate ad analizzare i grafici e a tradare.

Al tempo non lo sapevo, ma quella vita di clausura avrebbe avuto su di me un effetto esplosivo. Dal terzo anno cominciai a guadagnare la media di 500€ a sessione.

Ce l’avevo fatta. Tutto quello che accadde dopo fu una tutta una serie di miglioramenti che mi permise nel corso di qualche anno di arrotondare la sessione media a 1000€.

Guardandomi indietro, con il senno di poi, posso dire che l’eccellenza e la perseveranza mi hanno permesso di diventare ciò che sono oggi.

In più sono anche mezzo calabrese, e quindi ho la testa dura come il legno ed il cuore morbido come la provola.

Provare per credere.

Buona giornata
Sprappi
Il Segreto dei Market Movers
Scrivimi a trading.assistenza@gmail.com

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