Pensa fratello, pensa

Ieri ero in un internet point che dovevo stampare dei documenti. A un certo punto entrano due ragazzi di colore e uno dei due dice al cassiere di volere mandare dei soldi in Africa. Importo trasferito 4 euro.

Questione di percezione. Ma ancora prima della percezione ci sono dei veri e propri dati di fatto. In Africa ci sono quasi dieci paesi che hanno un reddito pro capite lordo ben sotto i mille dollari all’anno. Mentre tu sei felice come un cretino su una giostra mentre ti regalano il nuovo smartphone, da qualche parte nel mondo c’è gente che si fa il culo per un pugno di noccioline. E forse le noccioline non può neppure permettersele.

Ragiona bene quando farai il prossimo acquisto. Ma ti servono davvero tutte quelle cose? E’ davvero necessario tutto questo ciarpame di oggetti, oggettini e suppellettili?

Cos’è davvero che ti rende felice? Cos’è che conta davvero nella vita?

Sei condizionato a provare piacere nell’acquisto. Il sistema vuole che tu sia consumatore. Lavora, così ti puoi comprare una bella casa col mutuo trentennale, una macchina nuova fiammante di marca nazionale da ventimila euro e potrai farti quindici giorni di vacanza all’anno per scaricare le tensioni accumulate in un anno di abusi lavorativi.

Come se due settimane di villaggio turistico all inclusive possano bastare a Charles Manson per diventare un bravo bambino. Pura fantascienza.

La realtà è che è da sempre che ti prendono per il culo. Da quando sei nato. E i tuoi genitori, i tuoi avi prima di te.

E’ tutto finto. Non te ne sei ancora accorto? Il Truman Show non è in un film, ma dal tuo concessionario di fiducia.

Pensa fratello, pensa. Perché se non pensi con la tua testa qualcun altro lo farà al posto tuo. E allora saranno cazzi amari per tutta la tua esistenza.

Buona giornata

Sprappi

4 thoughts on “Pensa fratello, pensa

  1. Ciao Vittorio, articolo interessante.
    Penso che i nostri bisogni primari, nel mondo urbano moderno siano facilmente soddisfatti.
    Dove un tempo bisognava cacciare per procurarsi il cibo ora basta andare al supermercato.
    Ecco che il cervello pensa come indispensabili, avendo già i bisogni primari ampiamente soddisfatti, cose più futili.
    Ecco il desiderio e l’ossessione di possedere l’ultimo modello di uno smartphone, quello con lo schermo più grande, oppure un bel paio di scarpe alla moda.
    Il tutto dettato dalla società.
    Ciao, a presto 🙂

    • Chi dice che non si vive di solo pane è il primo ad avere i conti in rosso. Il poveraccio troverà sempre un atavico proverbio per giustificare la propria incapacità di gestione finanziaria.

      Buona giornata
      Vittorio

  2. Ciao Vittorio

    Informarsi sulle cose e ragionarci con la propria testa, anche a rischio di sbagliare, è un concetto di fondamentale importanza. Molto spesso, se fai il contrario di quello che fa la maggior parte della gente, sei già sulla strada giusta verso il successo.
    Chi non si distingue dalla massa e non investe nella sua formazione, è libero di farlo….ma sarà l’ultimo ad accorgersi che la fossa che gli stanno facendo scavare, è quella destinata a lui.

    Buona serata, alla prossima

    • Ciao Stefano, spesso la soluzione ai problemi è a portata di mano. Peccato che le masse non siano abituate ad avere un orizzonte più lontano del proprio naso. Ed è proprio su questo che lavoriamo noi squali.

      Buona serata
      Vittorio

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