L’Universo Opera Per Renderti Felice

Ce lo lasciò scritto Shopenhauer: i desideri sono ciò che ci avvicina di più in assoluto alla sfera del trascendentale. La volontà infatti non è qualcosa che di base si può determinare a posteriori. In generale non si può volere di volere, ma si vuole e basta. Noi abbiamo dei desideri a volte ben definiti e altre volte più nascosti, celati. Ma da dove vengono questi desideri?

Un bambino dice alla madre che vuole un gelato. Ma perché vuole questo gelato e non ad esempio una fetta di torta? Perché ti piacciono più le bionde che le more? Come mai adori la birra ma non puoi neppure avvicinarti al vino?

Queste sono domande apparentemente banali, ma che celano problemi molto complessi per la nostra ragione. Ad ogni modo, proviamo ad indagare meglio.

Spesso ciò che guida i nostri desideri sono delle aspettative emotive. Voglio un gelato perché desidero provare l’emozione positiva che si genera in me mentre lo mangio. Si ricade però nuovamente in un vicolo cieco. Infatti, da che cosa è scaturita l’emozione? Perché mentre mangio un gelato provo piacere e non un’emozione negativa?

Fior fiori di pensatori si sono scervellati nel tentativo di risolvere questo annoso problema filosofico. Nessuno c’è riuscito in maniera definitiva, ma dal mio punto di vista si possono formulare delle ipotesi plausibili.

La nostra ragione ha dei limiti invalicabili. Questa è una delle grandi eredità che ci lasciò Immanuel Kant. Oltre questi limiti vi è l’ignoto, e se vogliamo, appunto, il trascendente, che si contrappone al nostro mondo fisico che presenta caratteristiche di immanenza.

L’uomo potrebbe non essere unicamente corpo. Potrebbe esserci di più, molto di più. Oggi viviamo in un mondo iper-razionalista. Tutto deve essere spiegato attraverso i paradigmi della scienza, la stessa che però presenta appunto dei limiti di indagine invalicabili. Primi tra tutti i confini stabiliti dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg.

La scienza non può spiegare tutto. In primo luogo come abbiamo visto perché presenta dei limiti di indagine. In secondo luogo, ed è il punto più importante, è perché il dominio della scienza è l’immanente. Tutto ciò che può trovarsi aldilà del mondo fisico è un ambito totalmente sconosciuto alla scienza.

La prova della trascendenza? Il mio gatto ad esempio. In lui vi è una perfezione e una organicità che credo impossibile possa essere frutto della casualità. La natura è una grandissima opera d’arte e non può essere frutto del caso. Mettiamo in una scatola pezzi di ferro e di plastica, scuotiamo, colpiamo con qualche fulmine. Poi apriamo la scatola.

Che probabilità ci sono secondo te che da questo processo casuale ne esca fuori un perfetto modello di Boeing 747? Praticamente nessuna.

Il mondo è frutto di una trascendenza che l’occidentale contemporaneo tende ad ignorare se non a negare in toto. Ma è proprio questa trascendenza che sta alla base del nostro mondo, del nostro rimanere in vita attimo dopo attimo, delle nostre intuizione e anche del nostro successo personale.

E’ un atto di fede che ti viene richiesto. La fede nell’Universo, e nella sua capacità di esaudire qualunque tipo di desiderio. Bada bene, non si tratta di questioni religiose, ma unicamente spirituali. E di certo sono ambiti ben diversi.

Il mio successo, come quello di chiunque ha una matrice trascendentale. E se non lasci questa porta aperta nella tua vita sarai in balia del mondo, della superficialità e della totale inconsapevolezza.

L’Universo opera per renderti una persona felice e pienamente realizzata. Sei poi tu, con le tue credenze, i tuoi blocchi e le tue paure a bloccarne l’azione. Ma ecco il fattore positivo: si può cambiare. Ti sarà richiesto probabilmente un enorme sforzo, ma la posta in gioco è troppo alta per non tentare.

Apri il cuore e la mente, lascia che tutto scorra da solo. Sìì un fiume senza dighe. E vedrai che la vita, con le sue bellezze e la sua abbondanza, non potrà fare altro che sorriderti.

 

Buona giornata

Sprappi

Il Segreto dei Market Movers

Lascia un Commento