L’uomo comune è affaccendato a lavorare per comprare grandi quantità di beni di consumo. Gli manca il giusto orientamento, la corretta direzione. Invece di comprare un Iphone nuovo potrebbe acquistare 4 o 5 azioni Apple. Da quel momento un pezzo di una delle aziende più importanti al mondo è in tasca sua. Non te ne deve fregare che le azioni nel tempo fluttuano cambiando valore. Tu non stai comprando un grafico impazzito, ma una solida realtà aziendale. Esiste e tu te la stai mettendo in saccoccia, magari per sempre. Ma andiamo per gradi.
Compro il mio Iphone a 1500 euro. Se il giorno dopo voglio venderlo ci perdo già un 30-40 o addirittura il 50%. Nel momento dell’acquisto il tuo device perde di valore. Mi fa sempre molto ridere la gente che dice “compro quel computer e faccio un grande investimento!…ora prendo quel telefono e sarà l’investimento migliore di tutti!”, ma ancora “non investo sui mercati finanziari, perché è troppo pericoloso!”
Non sono investimenti quelli dell’uomo povero, sono semplicemente delle spese, delle passività. Certo, i device di oggi sono oggetti eccezionali, ci puoi fare di tutto e oggi sono totalmente indispensabili. Ma non sono degli investimenti.
Personalmente il mio approccio è davvero semplice. Quello che in inglese si dice buy and hold. Io compro e tengo. Ma per quanto tempo tenere un’azienda in portafoglio? Per quanti mesi? Quanti anni? E’ possibile sapere l’intervallo migliore?
Sono cresciuto tra le ali di due mostri sacri dei mercati e degli investimenti. Joe Ross e Warren Buffett. Se acquisto beni di valore, di vero valore intendo, allora li potrò tenere in portafoglio anche tutta la vita o anche molto oltre.
La risposta quindi è PER SEMPRE.
Il patrimonio dei ricchi è eternamente flottante e variante. Il ricco accetta, come abbiamo detto innumerevoli volte, l’imprevedibilità e soprattutto l’incertezza (almeno provvisoria) intrinseca nei mercati. Che è poi accettare olisticamente l’incertezza insita nella vita in senso lato.
Ma cosa comprare? Cosa compro con i miei soldi? La risposta è, asset di qualità. Cose che alla lunga, o alla lunghissima porteranno valore potenzialmente in eterno.
Qualche esempio. Compra oro e argento fisici, entra nell’S&P500, acquista grandi nomi quando i prezzi si abbassano. Apple, Amazon, Google, ma anche grandi multinazionali europee. Investi sui leader di mercato, su chi ha quasi il monopolio del suo settore. Investi sul Petrolio, e sui beni non rinnovabili del pianeta. Platino, uranio. Investi sull’acqua e nei grandi vizi dell’umanità.
Portati a casa con un click aziende di grande valore e risorse indispensabili di certa scarsità. Ecco quello che faccio io con una buona parte dei profitti del mio lavoro. Il mio obiettivo è l’eternità. Ma Vittorio, mica vivrai in eterno tu! Ovviamente, nessuno vive in eterno!
Pensarci eterni determina il giusto orientamento. La corretta direzione è: NON VENDERE MAI. Ma anche per un fatto meramente pratico. Finché non vendi non paghi le tasse sui profitti, e utilizzi tali somme a interesse composto per il tuo patrimonio futuro. Mantenerti flottante significa appunto non essere in alcun modo tassabile. E questo, con i tempi e le aliquote che corrono, non è affatto male.
Buona costruzione finanziaria a te
Vittorio
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