Quando pubblico una previsione qui sul blog o su Telegram ormai lo so. Se l’analisi si rivela giusta, cosa che capita nella stragrande maggioranza dei casi, ricevo un numero davvero impressionante di messaggi dagli iscritti e dai lettori. Messaggi per la maggioranza di complimenti e di ringraziamento. Sono io a dovere ringraziare tutti voi, e siete davvero tanti, voi che date fiducia tutti i giorni al mio lavoro di analista finanziario, trader indipendente e se vogliamo anche di filosofo.
Perché come è noto in tutte le università del mondo, il modo che abbiamo noi occidentali di rielaborare la conoscenza è quasi tutto basato sulla ragione. Le nostre città, la struttura della nostra vita quotidiana, fino alle nostre scelte sono legate all’uso della razionalità. Apparentemente.
La ragione in realtà è solo una parte della faccenda. Noi occidentali siamo, a detta del grandissimo Nietzsche, dei fenomeni a reprimere ciò che di più istintivo e vitale abbiamo in noi. Si tratta della repressione del dionisiaco, il grande assente nel banchetto delle nostre vite. Dioniso viene soppiantato in tutto e per tutto da Apollo, la forma, ovvero la logica razionale.
Sin da piccoli siamo stati abituati a credere che tutte le nostre scelte debbano essere guidate dalla ragione, dalla logica. Faccio le scuole elementari, per poi fare le medie, per poi frequentare il liceo, università e magari trovarmi un lavoro. Ecc…Ecc… Tutto perfetto, squadrato, che non fa una piega.
Il problema è che non si vive, citando la filosofia antica, di solo logos. L’essere umano ha una profonda vita interiore e reprimerla è uno dei più grandi disastri che la società impone alle nuove leve. Perché sono proprio i giovani che invocano maggiormente il dionisiaco. Sono i giovani che possiedono una facoltà inventiva, creativa, artistica e un pensiero laterale che poi nell’età adulta andrà fisiologicamente scemando. Einstein pubblicò la sua relatività ristretta a 24 anni, Leopardi scrisse l’Infinito a 21.
Un sistema educativo che uccide la creatività è un meccanismo che si dà la zappa sui piedi da solo. La mente deve essere libera di creare, ma come può farlo se le persone lavorano come muli 50, 60 o più ore a settimana. Uno arriva a casa distrutto e non ha voglia di mettersi magari a scrivere, a ideare o anche banalmente a sfogliare un libro.
Il Sistema, ormai lo sappiamo, è malato. Ma non solo. Il Sistema ammala l’anima, la riduce a qualcosa da nascondere, la dona inesorabilmente alle braccia dell’oblio. E poi cosa succede? Succede che alla fine qualcuno sbrocca, scoppia perché non ce la fa più. E allora si sentono storie nere di stragi familiari, serial killer e psicopatici in ogni dove. E’ questo il prezzo che il Sistema deve pagare per volere modellare la vita di miliardi di individui sulla ragione, sulla logica e se vogliamo sulla follia di credere che la vita sia bella quadrata e non magari arzigogolata e deforme.
Ti scrivo questo perché fino ai miei vent’anni anche io ero così. Rigido, razionale, privo di empatia e molto chiuso alle bellezze del mondo. E poi, come una pentola a pressione, sono esploso di colpo e senza preavviso alcuno. Ed eccomi qua. A trasformazione avvenuta c’è un nuovo Vittorio. Adesso non ho più paura di buttarmi nella vita, perché ho capito come funzionano le cose ed ho imparato che non abbiamo colpa noi delle nostre repressioni interiori.
Siamo solamente i figli, finalmente risvegliati, di un Sistema malato e perverso. Che se prima ci voleva rinchiusi in prigioni di parole, oggi fa ormai molta più fatica a contenere la forza e la vita che finalmente bussano alla porta dell’essere.
Apri gli occhi e risvegliati, l’alba di un nuovo mondo creativo brilla per te al di fuori dalla caverna. Accetta la vita per quella che è e amane le sue più intime meraviglie. Solo allora risplenderai di nuova consapevolezza nella mistica ciclica dell’eterno ritorno dell’uguale.
Buon fine settimana
Vittorio
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