I vecchi. Esseri umani inutili anche a se stessi che abbisognano di cure e premure.
I vecchi. Tornati bambini per necessità biologiche soffrono di quella malinconia di chi sa che non ha ancora molto da vivere. Essere agli sgoccioli è una sensazione che distrugge l’essere umano.
In pensione ormai da quindici anni. Passi le giornate all’Arci sotto casa a guardare gli altri giocare a tresette. Quando ti va bene vinci una partita a boccette, quando ti va male devi offrire un bicchiere di prosecco a quell’altro vecchio che proprio non sopporti.
Ti caghi addosso almeno tre volte a settimana e passi i pomeriggi d’estate a dare consigli a chi lavora nei cantieri, da bravo umarell. Un tempo anche tu eri lavoratore, o alla meglio eri libero professionista. Ma il tempo passa veloce e i tuoi anni sono volati via. Adesso vivi di pastiglie.
Per fortuna hai ancora tua moglie, brava donna. Chissà chi morirà prima tra voi due. Perché la vita è una gara all’ultimo respiro e non sempre è chi rimane quello che alza la coppa al cielo. E pensare che la tua vita è stata così uguale, così monotona, che neppure ti sei accorto di averla vissuta.
Un giorno ti svegli vecchio, e non sai come è successo. Perché dentro ti senti ancora giovane, anche se lo specchio ti suggerisce ben altro. Ma ormai quello che è fatto è fatto. Non ci sarà un altro giro di ruota. Quel che ti rimane è solo quella dannata malinconia e quel sussurro costante e nevrotico che ti rimbomba nel cervello.
Se solo avessi tentato.
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Buona giornata
Sprappi
Ahhh vittorio mi faii morireeee sei cosi esplicito alla fine non fa una piega il.discorso
Un caro saluto
Negli occhi dei vecchi pieni di rimpianti c’è lo specchio di tutto quello che non vorrò mai essere.
Un caro saluto a te Andrea, stammi bene.
Vittorio