Il periodo dell’università rappresenta quasi per tutti una fase della vita fantastica. Personalmente ho vissuto 6 anni e mezzo di fuoco, durante i quali studiavo, lavoravo, e mi occupavo di mercati. Tutto questo intervallato da feste, ragazze, follie di ogni genere e viaggi. Insomma, posso davvero dire che i miei anni all’università me li sono proprio goduti.
Ho perso un anno alle superiori, uno durante la triennale e mi sono laureato in corso nell’ultima sessione disponibile della magistrale. Non sono stato sempre sul pezzo nella mia vita. Da adolescente ho avuto varie crisi durante la crescita, in particolar modo nel corso dell’ultimo anno delle scuole medie e del secondo anno delle superiori. In tali frangenti il sostegno morale e materiale della famiglia è stato fondamentale. Se vedendomi svogliato e pessimo studente i miei genitori mi avessero mandato a lavorare o mi avessero dato degli ultimatum probabilmente oggi sarei un’altra persona.
I miei genitori hanno scommesso tutto su di me, che ero un cavallo tutt’altro che di razza (praticamente un asino azzoppato), e alla fine della fiera hanno vinto. Ma il rischio che hanno corso non è stato piccolo. Avrei potuto perdermi per strada e non diventare mai quello studioso che invece sono diventato a partire da dopo la mia bocciatura in seconda superiore. Ad un certo punto della mia vita mi sono appassionato allo studio e a tutto ciò che ha a che fare con l’intelletto e la crescita personale. Non so bene né perché sia capitato né come, ma il fatto è che è accaduto.
Alla fine, come penso profondamente, se le cose devono capitare, capiteranno. Se son rose fioriranno e se invece dovrà andare tutto in malora ci sarà un motivo, e questa ragione farà comunque parte di un percorso ben stabilito.
Ti dico queste cose perché se non avessi vissuto tutte le mie crisi, le mie depressioni, le ansie, le bocciature e le delusioni che ho avuto, oggi sarei stato una persona diversa e probabilmente non avrei raggiunto la consapevolezza di me stesso che oggi ho. Il fallimento fa parte della vita e senza di esso perderebbe di significato e valore qualsiasi successo. Chi riesce ad ogni ostacolo a rimboccarsi le maniche e ripartire ha una marcia in più. E questo vale a mio parere sia nella vita come nel trading, che della vita è metafora perfetta.
Certo, quando si parla di fallimenti non sono ovviamente tutte rose e fiori. Ci sono tanti magoni e rospi da mandare giù. In tal senso il capitale psicologico è tutto da conservare e preservare. Se ad esempio un ragazzino viene bocciato e i suoi genitori gli cominciano a dire che è stupido, un cretino e che nella vita non combinerà mai niente di sicuro non stanno seminando bene il suo futuro. In una situazione così l’adolescente ne potrebbe uscire molto male, perdendo ogni fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, ad un’età alla quale si è particolarmente fragili e vulnerabili e in cui il carattere dell’adulto che sarà si deve ancora formare.
Io non ho figli e non mi permetto di fare il professorone a riguardo con nessuno che ne ha. Ci mancherebbe. Io parlo di quello che ho vissuto come adolescente e come giovane adulto. La mia forma mentis si è creata in quegli anni lì, circa tra i 13 e i 20 anni. Poi è ovvio che ne nel tempo si possa cambiare anche tanto, ma la struttura di base del pensiero rimane bene o male sempre quella.
La mia adolescenza è stata un vero disastro e questo nel trading mi ha aiutato molto. Perché non ho paura di cadere e rialzarmi. Oggi se ho un obiettivo vado avanti come un caterpillar, e non mi lascio demoralizzare da nessuna opinione altrui o da nessun risultato negativo. Vado avanti finché non ottengo quello che voglio, o comunque qualcosa di molto simile ad esso.
Non temo di soffrire perché tutto passa, anche i momenti più bui. Non temo di fallire, perché so come ci si fa a rialzare. Sono un essere umano come tanti, sbagliare fa parte della mia natura.
E chi sono io per dire alla natura cosa deve o non deve fare?
Buon fine settimana a tutti
Vittorio
trading.assistenza@gmail.com
Vittorio, grazie per la tua genuinità.
Sono molto grato di averti conosciuto sia professionalmente che personalmente e, leggendo queste tue esperienze di vita, capisco che sono raccontate in piena sincerità.
Un abbraccione, ciao.
Ciao Stefano, è sempre un piacere sentirti. Grazie delle tue belle parole. Sono io onorato ad avere incontrato te e la tua stupenda famiglia.
Un abbraccio a tutti
Vittorio