Da bambino non chiedevo mai niente ai miei genitori. Non chiedevo giochi, non chiedevo cioccolate quando eravamo al supermercato. Ma questo accadeva non perché fossi privo di voglie. Già da allora avevo associato molto bene in mente i rapporti tra denaro-fatica, denaro-stanchezza, denaro-lavoro duro.
Quando sono nato i miei erano molto giovani. Mia mamma aveva 21 anni, mio papà 24. Vedevo mio padre crollare dalla stanchezza tutti i giorni sul divano. Capivo che il suo lavoro doveva essere molto faticoso, perché tornava a casa quasi sempre esausto e privo di energie. E nonostante tutto non navigavamo nell’oro.
La mia è una famiglia di agenti di commercio. Gente che macina decine di migliaia di chilometri all’anno per fare quadrare i conti della famiglia. Da adolescente una voce dentro di me gridava due cose: non volevo lavorare per padroni e soprattutto rigettavo l’idea di farmi il culo tutti i giorni della mia vita per quattro spicci. Se dovevo farmi il culo, almeno sarebbe stato per raggiungere traguardi importanti.
E’ stata dura, perché stavo esplorando un percorso mai intrapreso prima da nessuno della mia famiglia. Non avevo alcuna esperienza a cui appoggiarmi, e sostanzialmente nessuna spalla su cui eventualmente piangere.
Non avevo piano B. Lo so, questa è una annosa questione filosofica del quotidiano. Quello di avere un piano di riserva nel caso le cose andassero male. Se hai tanti piani di riserva rischi di rilassarti troppo, perché pensi che in ogni caso hai le spalle coperte, e non dai tutto te stesso nel piano A.
Io avevo solo il piano A. Certo, da certi punti di vista può sembrare da incoscienti. Ma avevo esattamente 21 anni e in fondo nulla da perdere. Avrei potuto cadere e rialzarmi più volte sempre e solo con il mio piano A nella mente.
E così è successo. Sono inciampato e caduto parecchie volte. Ma la mia caparbia mi diceva che doveva essere quella la mia strada. Platone l’avrebbe chiamato il mio “daimon”. Il demonietto buono che indirizza ognuno di noi verso la propria vocazione. Ed è importante seguire la sua voce, perché solo lei sa qual è il meglio per noi e per la nostra vita.
Quello qui sopra è il grafico del Petrolio CL di oggi. Ti ho messo in evidenza tre punti di falsa rottura in corrispondenza del punto di controllo volumetrico (Vpoc) di giornata. Il Vpoc è il livello di maggiore scambio della giornata fino a un dato momento. Dal punto di vista dinamico è un livello molto importante per capire dove l’istituzionale ha difeso il prezzo, nel nostro caso per evitare un ulteriore rialzo. Ne parleremo molto prossimamente.
Buona giornata e buon piano A a tutti
Vittorio