L’idea che gli uomini siano tutti uguali o meglio, che valgano tutti allo stesso modo, è un’invenzione politica. Non esiste nulla di simile nelle società animali. Nel gruppo ferino c’è sempre chi comanda e chi sta agli ordini. Pensare che un individuo debba avere gli stessi diritti di un altro è una mera invenzione letteraria, creata per fare credere a tutti di avere una certa importanza nel mondo.
Non è così. L’esistenza di Facebook è la dimostrazione di come il mondo sia pieno zeppo di imbecilli. Citando Eco, un giorno gli idioti blateravano al bar, oggi lo fanno sui social media. Ma va bene così. In fondo piattaforme come Facebook sono una sorta di circo in cui tutti si credono importanti per il semplice fatto di mettere un mi piace o di scrivere inutili opinioni. E questi luoghi virtuali sono utili perché tengono le masse controllate da se stesse. Se infatti uno sui social scrive qualcosa che si discosta un minimo dalla morale della massa degli imbecilli, subito tutti lo attaccano come dei corvi impazziti che si scagliano su una carcassa esanime.
Gli uomini non sono tutti uguali e non valgono tutti allo stesso modo. Il 99,9% degli esseri umani è totalmente inutile al progresso umano e alla sua evoluzione spirituale. La vita in sé e per sé non ha alcun valore. Il valore è un concetto strettamente umano. In natura non esiste nulla di tutto questo. La natura semplicemente è. In tal senso la vita di un bambino qualsiasi non varrebbe di più di quella di una formica o di un’ameba. L’uomo se le canta e se le suona da solo, imponendo alle masse le regole più convenienti per la convivenza, la proliferazione e il benessere umano.
Ma l’umanità non c’è riuscita poi tanto bene. Siamo circa 8 miliardi. Oggi la diseguaglianza si è spostata dal piano politico (guai a parlare male della democrazia!) al piano puramente economico.
Due bambini nascono, uno da una famiglia facoltosa dell’alta borghesia, l’altro da una famiglia di poveracci che si sostengono con l’assegno sociale. A livello giuridico i due bambini hanno gli stessi diritti. Ma nella vita in generale assolutamente no. Perché è la plutocrazia che governa il mondo, non i governi. I politici stanno ad un gradino molto più basso rispetto ai veri uomini di potere. Quei due bambini avranno potenziali diversi e la vita di uno varrà molto di più di quella dell’altro.
C’è una probabilità altissima che tu appartenga a quel 99,9% di esseri umani che non conterà mai un cazzo nel mondo. Nel giro di un paio di generazioni non rimarrà nulla di te, magari solo qualche aneddoto totalmente trascurabile e privo di valore rispetto alla totalità del tuo operato e di quello che eri.
Il mondo è un posto crudele. Sei nato poco intelligente. Ti è andata male. Siamo tutti uguali, ma a conti fatti la tua vita vale solo quanto i risultati che ottieni, non per quello che sei in sé e per sé. La prima cosa che ci si dice quando ci si conosce è il proprio lavoro. Perché tutto deve essere controllato e tutti devono prendere il loro posto nel proprio sgabuzzino come delle fottutissime api operaie. Tutti devono rigorosamente rispettare le regole e stare tutti al proprio posto. Non bisogna mai sgarrare cantando o cagando fuori dal coro. Mai.
Ma c’è di peggio. Il fatto di essere schiavi del sistema economico e statale pur essendo in democrazia. Io non ho mai firmato nessun consenso informato, non ho mai accettato deliberatamente le regole del sistema. Non mi è mai stata data una alternativa a tutto questo.
La vera libertà a livello profondo non è neppure quella economica. La vera libertà è quell’istinto che ti fa dire no alla merda del sistema, che ti fa essere un’ape indipendente a livello intellettuale e quindi, di conseguenza, fattuale.
Che ti fa essere un’ape ribelle, un’ape libera, un’ape anarchica.
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Buona rivoluzione a te
Vittorio
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