Anche Parmenide ed Eraclito Erano Soldati

Se a livello metafisico potrei anche appoggiare una visione parmenidea del mondo, dal punto di vista fenomenico di certo no. Tutto quello che vediamo nel mondo è in continuo divenire, dando man forte ad una interpretazione eraclitea della realtà. Gli esseri viventi mutano nel tempo. Il “me” di trent’anni fa non è più quello di oggi, ma se vogliamo neppure quello di un minuto fa è lo stesso del “me” di adesso.

Il tempo è una grande illusione fenomenologica. Al di fuori della vita non ha senso il passare delle ore, dei giorni, degli anni. Dire che si è passato una bella serata, a pensarci bene, ha senso soltanto in virtù della nostra morte. Se infatti non esistesse la morte, se fossimo quindi degli esseri immortali (come gli dei dell’olimpo, e come loro non eterni in quanto creati) saremmo costretti a trovare un metro di riferimento più significativo del tempo per misurare, valutare e calibrare le nostre azioni, la nostra esistenza.

Ma, ahimè, siamo mortali e quindi costantemente assoggettati allo scorrere del tempo. Ad esso siamo legati come con un cordone ombelicale che non è possibile in alcun modo tagliare. A meno che non abbia accuratamente programmato il proprio suicidio non è dato sapere all’uomo quanto tempo gli rimane in questa vita. Gli individui possono in tal senso fare delle previsioni, avere delle speranze, fare dei programmi per il “poi”. Ma la realtà è che nessuno può andare a letto con la certezza assoluta di risvegliarsi la mattina dopo.

Ho una cara amica che dieci anni fa doveva sposarsi con un ragazzo con cui conviveva da almeno due anni. Entrambi trentenni, una sera vanno a dormire e nel sonno lui muore di infarto. Secco. Lei tentò di rianimarlo ma invano. Morì quella notte. Tutti i sogni, i progetti, i programmi per una vita insieme distrutti per sempre. E questa è una delle tante storie che si possono sentire in giro.

Il tempo scorre inesorabile. Avanza e non aspetta nessuno. Se hai il forte desiderio di fare qualcosa fallo appena puoi. Non rimandare mai a domani. Perché del domani, come scriveva Lorenzo de’ Medici, non v’è certezza.

Se hai un sogno, fai di tutto per realizzarlo. Gli uomini sono specializzati nel trovare scuse per giustificare la propria passività quotidiana. Personalmente sono un grande pigro, ma questo non mi ferma e non mi frena dal realizzare i miei obiettivi. E questo perché la pigrizia, contrariamente a quanto si possa credere, è un grande vantaggio. Il pigro, infatti, proprio perché pigro cercherà soluzioni semplici e veloci, in modo tale da non disperdere troppo tempo e troppa energia.

Intanto settembre è arrivato, e con lui ci attendiamo le prime piogge che fanno da apripista all’autunno. E’ un’altra estate che se ne va. Un’altra stagione andata e con lei una parte della nostra vita. Non procrastinare a domani, agisci adesso. Se sei ancor giovane non attendere la pensione per goderti la vita. Il pensionato non si gode mai la vita. Godi quando sei fresco e in salute. Lascia la pensione ai poveri di spirito.

Perché qui, anche se non siamo soldati, si sta sempre come d’autunno, sugli alberi, le foglie. E per questo dobbiamo agire prima del distacco, prima dell’arrivo di un inesorabile soffio di vento.

 

Buona giornata
Sprappi
Il Segreto dei Market Movers

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