Siamo nel pieno dell’estate e il mio consiglio è quello di non operare più in reale almeno fino a metà settembre. Personalmente prendo lo stacco dal trading come una grossa opportunità per riflettere su cosa si è fatto e cosa si farà.
Più passano gli anni e più riesco a sintetizzare la mia operatività. A ventuno anni stavo sui grafici fino a 16 ore al giorno. Oggi rimango fisicamente sui grafici non più di un’ora al giorno.
Meglio stare un’oretta tutti i giorni che dieci ore un giorno e poi niente per due settimane.
E’ la costanza che paga.
Quando studiavo chitarra a sedici anni per imparare gli assoli dei pezzi famosi facevo così. Dieci minuti al giorno tutti i giorni e a fine settimana ecco pronto l’assolo.
Bisogna abituare la mente ad essere elastica e a sapersi modellare in relazione alle circostanze. Più sei di testa dura e meno riuscirai ad integrarti nel mondo contemporaneo.
Ciò che paga al giorno d’oggi sono la flessibilità e la creatività.
Se è vero che non c’è innovazione senza creazione, è altrettanto vero che ogni arte necessita apporto creativo per essere espressa pienamente.
Il trading è un’arte. E non credere a coloro che ti dicono che è tutto ragionamento. Chi dice così non solo non ha la minima coscienza di ciò che il trading sia veramente, ma probabilmente è anche un grande improvvisato del mestiere.
Sai, io mi faccio i fatti miei. Non mi piace giudicare gli altri e quello che fanno. Le mie critiche la maggior parte delle volte non vanno oltre il sorriso sarcastico.
Intanto Bologna si svuota dalla gente. E come nella gestione finanziaria faccio cose che la massa neppure si sogna, così anche in tutti gli ambiti della mia vita. Ma non perché io sia un fenomeno. Perché io non mi faccio influenzare da nessuno, penso sempre e comunque con la mia testa e agisco per quello che sono e non per quello che gli altri vorrebbero che fossi.
Il miei successi nel trading sono lo specchio di ciò che sono. Ma se tu sei una merda umana anche i tuoi risultati operativi saranno una merda.
Vedi? In fondo non sempre è meglio essere che essere rappresentati.
La differenza è quella che intercorre tra le Dolomiti e una loro cartolina. D’altra parte, se sei un uomo di merda, la cartolina almeno non puzzerà.
Buona giornata
Sprappi