Lungi da me fare un discorso di carattere complottista. Si tratta semplicemente di guardare in faccia l’amara realtà delle cose. L’Italia è la nona economia al mondo, e diciamo che su oltre duecentocinquanta nazioni non è male come posizione. Nonostante questo dato la gente che lavora (non parlo di chi si gratta le chiappe dalla mattina alla sera, quelli stanno benissimo) fa davvero molta fatica ad arrivare anche solo alla terza settimana.
Ma perché accade questo?
Secondo me per due fattori principali. Il primo è riferito allo stipendio medio oggettivamente basso rispetto al costo della vita. Lo stipendio medio italiano è di circa 1500 euro e un lavoratore del che vive magari in una grande città del nord può davvero avere difficoltà a gestire le proprie uscite.
Il secondo lo chiamerei più un fattore di carattere formativo. Molti italiani non sanno proprio gestire le proprie finanze e sperperano a più non posso finché ce n’è. Poi quando non ci sono più soldi e il barattolo delle monetine è vuoto l’italiano medio va a mangiare da mammà e le chiede come un tempo anche la paghetta.
Il sistema economico occidentale sta cominciando seriamente a scricchiolare sotto ai nostri piedi. Gli immigrati che arrivano in Italia quando capiscono che aria tira a livello economico preferiscono spostarsi sempre più in nord Europa, dove gli stipendi medi oltrepassano i 3000 euro e dove, lasciatemelo dire, si pagano le tasse più volentieri in quanto i servizi ed il welfare che sono davvero ancora notevoli.
La nostra politica italiana non aiuta, ma non farò neppure un discorso politico. In fondo i politici sono poco più di burattini tra le mani di coloro che hanno i soldi, quelli veri, e possono muovere il mercato ed il sentiment a loro piacimento.
Insomma, una situazione davvero critica quella del nostro paese. E non se la passano di certo meglio quelli che hanno una attività o che sono liberi professionisti. Con una imposizione fiscale che arriva quasi al 60%, praticamente ti tocca lavorare per lo Stato fino a luglio compreso. Che coraggio a chiamarla ancora libera professione!
La finanza è ancora, a mio parere un’isola felice. Se hai le informazioni giuste e il corretto mindset hai la possibilità di portare a casa la pagnotta senza farti eccessivamente il culo e senza passare la vita a lavorare per qualcun altro. L’aliquota fiscale è ancora relativamente bassa e ancora si riesce a vivere bene.
Io sono molto legato all’Italia e alla mia città. Ho qui i miei affetti e ho passato qui la maggior parte della mia vita. Ma devo dirti anche che spesso con la mia compagna ci guardiamo in faccia e ci chiediamo se non sia il caso di trasferirci in qualche altro paese dove la qualità di vita è mediamente più alta e le tasse magari molto più basse o addirittura quasi nulle.
La domanda che mi ronza in testa è sempre quella. Va bene l’attaccamento affettivo, ma chi me lo fa fare di vivere in un paese dove non funziona praticamente niente?
C’è chi dice che il vero coraggio sta nel rimanere. Ma io penso che alla fine la vita, fino a prova contraria, è una sola e nel momento in cui hai la possibilità e rimanere diventa qualcosa di troppo gravoso per il tuo futuro forse è meglio fare fagotto e cercare qualche altra isola, possibilmente felice.
E poi lo sappiamo bene. L’Italia rimarrà sempre un fantastico paese in cui fare le vacanze. E mi dispiace molto dirlo. Ma le cose, qui, in meglio, non cambieranno mai.
Buon fine settimana
Vittorio
trading.assistenza@gmail.com
Esatto da artigiano nel settore edilizia da quando avevo 23 anni ogni anno c’è qualcosa che ti lascia sempre senza soldi cassa per affrontare anno successivo.dopo non funziona nemmeno internet roba da terzo mondo per non continuare con elenco di strade infrastrutture ecc ecc a 44 anni mi resta solo da spaccarmi la schiena per vivere mediocre.ciao buon lavoro complimenti per il tuo lavoro ai raggiunto dei livelli importanti
Ciao Manuel, ti ringrazio molto. La situazione nel nostro paese è molto complessa. Un tempo con un solo stipendio medio ci potevi mantenere l’intera famiglia. Oggi, è triste dirlo, i primi veri indigenti sono proprio i lavoratori. Ma la strada per uscire da tutto questo c’è. Ogni problema ha la sua logica soluzione.
Buona giornata e un caro saluto
Vittorio