Storie di Trading Istituzionale – La Mia Storia (Parte Seconda)

Pian piano riuscii ad arrivare a 10.000 euro di capitale partendo da un conto di 2.000 euro. Avevo già prelevato i 2000 euro iniziali e avevo cominciato a ricapitalizzare il capitale finanziario.

C’è una grande differenza tra capitale reale e capitale finanziario. Il primo è costituito da denaro che hai guadagnato nel mercato reale facendo un qualsiasi tipo di lavoro o attività. Il secondo, detto in soldoni, è sostanzialmente il denaro che sei riuscito a guadagnare investendo sui mercati. La differenza è netta e la percezione psicologica di questi due tipi di denaro lo è altrettanto: non è la stessa cosa prendere uno stop loss con 50 euro che hai guadagnato a 6 euro all’ora e invece prenderne un altro con denaro che hai guadagnato in pochi minuti o secondi speculando in borsa. Come avrai capito c’è una differenza come tra il giorno e la notte.

Il mio capitale finanziario di 10.000 euro era pronto per essere sfruttato ed ora dovevo affrontare il derivato per il quale avevo tanto sudato e tanto studiato: il Dax.

Sapevo bene che più mi sarei sentito coinvolto emotivamente nell’impresa, meno sarei riuscito a guadagnare. Ho così deciso di delegare, entro i limiti delle possibilità, molta della mia operatività alle funzioni automatiche della mia piattaforma.

Avevo uno stop loss in macchina fissato in denaro fin dall’inizio, pronto a diventare stop profit appena raggiunto un minimo di profitto. Il target lo gestivo manualmente, ma mi imponevo di non andare mai sotto una certa soglia, in proporzione con il mio stop loss.

Il mio obiettivo era semplice: raddoppiare i 10.000 euro, prelevare l’eccedenza e ricominciare daccapo.

L’inizio non fu semplice, prendevo molti stop in pari. Tenevo un diario di trading dettagliato e preciso, che se riguardo oggi quasi mi metto a ridere per l’ingenuità di molte operazioni che ho sbagliato. D’altra parte, non è possibile imparare senza sbagliare, ed anche io per farmi le ossa sul nostro micidiale derivato tedesco ho dovuto prendere delle belle batoste.

Sul lungo termine posso dire che se non avessi rispettato alla lettera il mio stop loss a quest’ora invece di fare il trader starei vendendo fiammiferi lungo la statale. Lo stop loss è ciò che non solo ha salvaguardato il mio conto, ma ha anche protetto il mio futuro.

Ricordati: LO STOP LOSS PROTEGGE IL TUO FUTURO E QUELLO DEI TUOI CARI.

Pian piano riuscii a riprendere in mano la situazione, e mi abituai alla velicità del Dax, alle sue insidie ed alla precisione dei suoi movimenti.

Raddoppiai i 10.000 euro. Ce l’avevo fatta. Prelevai l’eccedenza e ricominciai nuovamente il gioco. Da quel momento, e non prima, ebbi la consapevolezza di essere finalmente diventato trader professionista, anche se ancora in erba.

Nell’istante in cui effettuai il trasferimento di fondi subii una rinascita. Ero riuscito a raddoppiare un piccolo capitale lavorando e guadagnando costantemente sul derivato più veloce, volatile e temibile che esista.

Cosa poteva ancora spaventarmi? Una volta compreso, fatto mio ed equilibrato il meccanismo tecnico e psicologico che ne sta alla base, anche la borsa diventava un’abitudine e cominciava ad annoiare. Ed è proprio quando emerse la noia che cominciarono a lievitare i profitti.

Potevo lavorare da qualsiasi parte del mondo e costruirmi la vita che più desideravo. Un privilegio, che a questo mondo, è concesso davvero a pochi.

Buona giornata

Sprappi

Il Segreto dei Market Movers

6 thoughts on “Storie di Trading Istituzionale – La Mia Storia (Parte Seconda)

  1. Mi vien da dire beato te che stai guadagnando annoiandoti… D’altro canto sono convintissimo che per chi intraprende questa fantastica esperienza, con serietà, impegno e costanza, il limite tra l’essere profittevole o meno, spesso non è altro che una opaca e sottile membrana, che una volta superata, ci fa sentire bravi, ma allo stesso tempo, anche un pò ottusi per non aver visto prima quello che il grafico ci ha empre mostrato..

    • Esatto Vincenzo, come tutte le canzoni possibili esistono gia sul pianoforte, così vale anche per la corretta interpretazione del grafico. Basta scoprirla, e poi la noia, magicamente, arriverà.

  2. ciao vittorio sono solo pochi giorni che non scrivi e mi sembra una vita mi mancavano gia’ i tuoi fantastici post.
    quindi il dax e’ lo strumento principale che tradi e vista la volatalita’ con i tuoi pattern e’ molto affidabile.
    lo tradi anche il pomeriggio o se intanto voglio iniziare a fare trading solo il pomeriggio per non mollare il mio lavoro meglio usare il nasdaq o altri?.
    comunque da buon maestro anche dalle 15.30 alle 16.30 di occasioni dici che ne trovo senza stare attaccato ore e ore al monitor.
    grazie ancora e buon ferragosto..
    P.s: spero che scriverai ancora qualche articolo prima del 15 agosto.
    ciao leo

    • Ciao Leonardo, con le mie figure puoi lavorare senza problemi sia mattina che pomeriggio sui derivati che preferisci.

      Buona giornata

      Vittorio

  3. Questo ci fa capire che nel trading non si vince facile come le tante pubblicità ingannevoli ci vogliono far credere ma è una lotta continua tra le tante cadute più o meno dolorose e la capacità di rialzarsi e ripartire. Lo stop loss ci aiuta a non farci tanto male da non rialzarci più. Sono pienamente daccordo sulla differenza tra i due capitali perché quest’anno io sono in positivo, di poco ma lo sono, e noto che finché lavoro con il capitale finanziario sono più tranquillo e riflessivo mentre appena intacco quello reale le paure mi inducono a sbagliare e fare cose stupide. Io sono una persona istintiva quindi vi lascio solo immaginare cosa ho combinato quando le cose non andavano nel verso giusto. Vittorio ha fatto una cosa che tutti noi aspiranti trader dovremmo fare e tenere sempre presente ed è quella di trovare una sicurezza in un mare di incertezze, una sola che possiamo rispettare con disciplina ogni volta che ci sediamo davanti i grafici e questa è indubbiamente lo stop loss.
    Mediare, arrabbiarsi e dare la colpa a chiunque vi troviate davanti non serve a nulla ed è autodistruttivo.
    Lo stop loss è un campanello d’allarme che vi dice che state sbagliando qualcosa. Prendetene atto e rispettatelo per migliorare voi stessi.

    Grazie Vittorio per questo tuo interessante articolo.

    • Molte grazie Giovanni, la tua testimonianza è davvero molto preziosa. Mi auguro davvero che tutti gli investitori prendano atto dell’importanza di quanto detto sullo stop Loss. E un giorno, con una grande formazione ed esperienza alle spalle, saremo noi il nuovo esercito di market movers.

      Buona serata

      Vittorio

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