Soffrire per ciò che non esiste

Quando ero ragazzino anche io mi interrogavo su quello che sarebbe stato il mio futuro. E ancora adesso, all’età di 32 anni, sovente me lo domando.

Come sarà il mio futuro?

Ma la domanda presenta un vizio di fondo. In Filosofia non esistono quasi mai risposte sbagliate. Sono le domande ad esserlo. La domanda relativa al futuro è una di quelle.

Il passato non c’è più, il futuro deve ancora essere. L’unica cosa che esiste realmente è il presente. Ma è il nostro cervello che ci inganna facendoci vivere in un’eterna attesa, in un perpetuo stato di tensione riguardo ciò che potrà accadere poi.

E così l’individuo vive da un lato con la nostalgia del passato che mai più tornerà e l’ansia di un futuro che non potrà mai carpire.

E’ davvero vivere questo?

A mio avviso vivono meglio gli animali e i santoni orientali. L’eterno presente è ciò che ci permette di vivere serenamente la vita che abbiamo. Non sto dicendo che non dobbiamo pensare al futuro, ma bisogna farlo con distacco, con un piano.

Fatti il piano e poi non pensarci più. Una volta che la tua strada è stata scelta, a priori, non devi fare altro di goderti l’unica cosa che hai, ovvero il tuo presente.

Non permettere mai che qualcosa di inesistente, come lo sono passato e futuro, possa influire negativamente sulla tua vita.

La vita è l’unica cosa che hai, e quindi trattala bene e goditela fini in fondo.

Buon fine settimana e buona vita a tutti

Sprappi

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