Siamo da poco tornati da un fine settimana fuori città. Nonostante sia il mio paese, l’Italia mi da sempre modo di stupirmi ad ogni nuova scoperta, grazie ai suoi colori, la sua cultura e le sue infinite sfumature gastronomiche.
Peccato che in generale gli italiani siano un popolo di ignorantoni. C’è una generazione in particolare, quella dei figli del boom economico, che sono tele dipendenti. Non ci può essere serata in casa se non davanti alla televisione.
Io e la mia compagna, per scelta, la televisione non l’abbiamo in casa. Sinceramente amo scegliermi di volta in volta e autonomamente ciò che voglio vedere. Senza stupide pubblicità, senza qualcuno che debba forzarmi a seguire un palinsesto preconfezionato. Quelle sono cose che non appartengono più alla mia generazione.
Noi siamo il popolo di internet, i cosiddetti nativi digitali. I miei coetanei hanno il mondo in mano, ma lo utilizzano male. Come una pornostar che utilizza il cazzo come microfono.
Lo stai facendo nel modo sbagliato.
Ci sono molti modi per commettere un errore di metodo. Primo tra tutti è scambiare uno strumento per un altro.
Facebook, che cos’è ad esempio Facebook? Una piattaforma per trovare vecchi amici e per farsi i fatti degli altri?
Sbagliato.
Facebook è una azienda che vende pubblicità. E il prodotto mio caro sei proprio tu. Sei tu che fornisci tutti i tuoi dati sensibili, le tue foto, le tue preferenze, le tue emozioni, i tuoi ricordi e la tua vita gratuitamente a questi signori zucherberghesi.
A volte è sufficiente cambiare punto i vista per migliorare la propria vita.
E’ tutto sotto i tuoi occhi. Ma un conto è guardare e un conto è vedere.
Non fare l’errore della pornostar presbite.
Usa il cervello nel modo giusto, ma soprattutto usalo. Perché è lì che fa le ragnatele tra Instagram e YouTube. Proprio lì, dove hai abbandonato le speranze ed i sogni di una vita delegando il tuo futuro e la forma del tuo culo al divano.
Buona giornata
Sprappi