Il trading è un mestiere duro. Non è per tutti. C’è chi ci perde il sonno. Chi la salute. C’è inoltre chi diventa ludopatico e si brucia tutto il patrimonio di famiglia. Per lavorare sui mercati ci vuole una serie di qualità e abilità non comuni.
La natura è crudele. Ti fa venire le passioni senza però darti i talenti. Tu vorresti diventare il nuovo Gann e invece continui a vendere panini con la porchetta. Perché alla fine sei stupido come la merda, indisciplinato come un camaleonte epilettico e in più hai mille euro in tutto sul conto corrente.
Dice il saggio: non puoi fare nozze con le lumache, soprattutto se le lumache si fottono le loro madri. Se sei un poveraccio lascia perdere. Rischi di metterti obiettivi inutili perché a te irraggiungibili. Se sei stupido e povero come un sordo-cieco-muto del Burundi il tuo destino è quello di continuare a fare il porchettaro.
Adoro la gente scema e ignorante. E’ lei che posizionandosi male sui mercati mi da da mangiare tutti i giorni. Se tracci delle trendline diagonali sei uno di quelli e non hai capito proprio un cazzo di come guadagnare sui mercati. Sei semplicemente un povero coglione qualunque, che si sfonda di farinacei usandoli come ansiolitici e passa il proprio tempo a sognare culi diversi da quello di sua moglie, perturbante e deformato come l’aborto di una nana.
Ma ti scongiuro, non cambiare mai. Continua ad operare a cazzo di cane. Diventa uno scommettitore della borsa, pensa male e banale. Sii prevedibile e non curare corpo e mente. Quando entri a mercato io ti vedo, perché so come ragioni. Ovvero come un idrocefalo che ha due grossi stronzi di vacca al posto del cervello.
Il tuo impoverimento è la mia ricchezza. E la tua ignoranza senza fine è il fondamento ontologico della mia libertà e serenità.
Non cambiare mai, mi raccomando. Continua ad essere la nullità che sei. Mi piaci così. Per sempre coglione, povero, ignorante e schiavo.
Stammi mediocremente bene
Vittorio
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