Chi mi conosce sa che sono laureato in Filosofia. Lo studio del pensiero è stato per tanti anni al centro delle mie riflessioni. Infinita è la mole di domande che un essere umano può porsi riguardo l’esistenza e la vita tutta. Ma forse la domanda più generale di tutte, quella che spiazza e che ci lascia a bocca aperta sempre è “Perché?”.
Siamo uomini e siamo mortali. E su questo non c’è alcun dubbio. Miliardi sono stati gli esseri viventi che nella storia hanno popolato la Terra. Nessuno, ripeto, nessuno è riuscito a sfuggire alla sua condanna a morte. E di sicuro non sfuggiremo noi, che per costituzione siamo caduchi, ma che ci comportiamo come se dovessimo vivere in eterno.
Perché la nostra mente è strutturata per proteggerci dal pensiero della morte, che costituisce il massimo tra i problemi umani. E allora la testa ci si riempie di obiettivi e fini di altri tipo. Dimenticandoci però che tali traguardi possono solo essere momentanei e provvisori.
Non è un caso che io scriva queste cose oggi. Quando perdi qualcuno di importante la mente non si ferma più. E’ un loop, un girare continuo alla ricerca di senso, di una logica che, malgrado i nostri estenuanti sforzi, rimarrà senza una risposta definitiva. Arriverà il giorno in cui la vita ci chiederà di tirare le somme. E la cosa davvero incredibile è che il risultato di tale somma è sempre lo stesso.
Siamo tutti giocatori di un Monopoly che alla fine dovrà essere rimesso nella sua scatola. Restiamo quotidianamente indaffarati ad accumulare, discutere, scontrarci e tentare di piegare l’universo a nostra immagine e somiglianza. Siamo piccoli esseri su di una pallina blu nello sterminato mistero dell’esistenza e dell’esistente.
C’è bisogno di fermarsi a riflettere ogni tanto. Ma che cosa sto facendo nella mia vita? Perché lo sto facendo? Quanto penso di poter vivere ancora? La vita media di un uomo è di circa 80 anni. Quindi fatti un po’ i conti e chiediti, è davvero questo che cerco? La giostra continua a girare, ma nessuno ti offrirà un altro giro. L’abisso è lì che aspetta, sei davvero felice di come investi il tempo che ti rimane?
Non riuscirò a fermare l’orologio e non voglio neanche tentare di farlo. Voglio ricordarmi con amore di chi mi ha dato amore. Perché forse il senso della vita risiede proprio in questo. Sapere dare senza pretendere. E quando si riceve, conferire sempre tanto valore a quel tempo e quell’energia che prima o poi si esaurirà ma che, in definitiva, ci rende così fottutamente umani.
A Nonna Milena, che ci ha lasciati serenamente ieri mattina, 16 dicembre 2022, dopo 88 anni dedicati con amore e dedizione alla famiglia.
Vittorio
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