L’ultima overdose

Tra meno di quindici giorni tutti i caproni saranno ritornati al lavoro. Ormai Bologna è in via di riempimento. Davvero un peccato, si stava così bene con la città vuota. Un vero paradiso.

Ma ormai, alle prime luci dell’alba, si vedono già i drogati che a braccetto con gli spacciatori vanno a comprarsi la prima Atlas della giornata. Una birra da quasi 9 gradi. L’ideale per uno sballo veloce ed economico.

Gli spacciatori non sono tutti extracomunitari come si suole pensare, ci sono anche molti italiani. Lo spaccio è una vera e propria massoneria di strada. Tra di loro si riconoscono con il solo sguardo. Personalmente non sono contro alle droghe. Penso che ognuno abbia il diritto di farsi di quello che vuole. Dal momento che si fa comunque, tanto vale legalizzare tutto.

Se uno vuole morire di droga, deve essere libero di poterlo fare. Una legalizzazione in tal senso permetterebbe di avere meno stronzi per strada. Autoeliminazione, questa sarebbe una grande invenzione politica.

Vuoi drogarti? Tieni cinquecento euro di buoni sulla prima overdose. E se sopravvivi il secondo tentativo è in regalo.

Gli uomini non sono tutti uguali come ci insegnano a scuola, e soprattutto non tutti valgono allo stesso modo. Non ti parlo a livello monetario, ovviamente. Dico proprio a livello umano. Ci sono persone che non danno nessun tipo di contributo al mondo, e sono delle vere e proprie piaghe per la società. Meglio dargli tutti gli strumenti per distruggersi da soli, in modo tale che non siano più un peso per nessuno, neppure e soprattutto per se stessi.

Vuoi drogarti? Tieni! Ago, cucchiaino, accendino ed eroina.

Vuoi bere? Tieni! Superalcolici a colazione. Ma poi non piangere a cinquant’anni che vuoi il trapianto di fegato.

E appena fai una cazzata non ti mando in prigione a grattarti le chiappe. Trent’anni ai lavori forzati, questo è quello che si merita la feccia.

Ma noi non siamo così. L’italiano è un bonaccione, uno che finisce sempre con tutti a tarallucci e vino e che si commuove davanti a Maria De Filippi. La religione del TIRA A CAMPARE è la pietra miliare attorno a cui gira il nostro paese. Non siamo capaci di essere cattivi. Furbi sì, quanto vuoi. Perfidi mai. L’umanità e l’ospitalità che abbiamo noi italiani sono esemplari per tutti i popoli della terra.

Non si può avere tutto. Quando sei buono e disponibile prima o poi l’inchiappettatura arriva, e senza chiedere permesso. Non si possono fare morire delle persone in mare in cerca di speranza e di salvezza. Però non si può neppure essere eccessivamente permissivi e di manica larga.

Vieni pure nel nostro paese, sei il benvenuto. Ma se non lavori e non contribuisci al benessere della società ti risbattiamo a calci in culo nel tuo paese. Guerra o non guerra.

Sono stanco di vedere migliaia di extracomunitari per le strade a spacciare e a non fare nulla di utile. Ma poi penso che la mia ricchezza dipende anche dalla loro esistenza. Senza poveracci, senza gente che non si sa muovere e che non ha né arte né parte, io non potrei fare quello che faccio.

Il mio successo nel trading lo devo anche a voi drogati, spacciatori, criminali, morti di fame e rifiuti umani. Ed è sempre grazie a voi che la coperta tira dalla mia parte, lasciandovi scoperti in balia del mondo in tempesta e delle vostre passioni distorte.

Grazie a te drogato, che la tua ultima overdose sia per me l’incentivo di un’altra profittevole speculazione finanziaria.

Buon fine settimana

Sprappi

2 thoughts on “L’ultima overdose

  1. Ciao Vittorio
    Parole dure e severe, le tue….ma innegabilmente veritiere e si può dire che rispecchiano appieno la realtà dei nostri giorni. Alla fine, la maggior parte delle volte, siamo noi che decidiamo di essere ciò che siamo, direttamente o indirettamente. Poi per carità, a volte si mette in mezzo il destino, con avvenimenti sui quali noi non abbiamo nessun potere…ma ciò che possiamo cambiare, quello su cui noi abbiamo il controllo, il potere decisionale…beh, abbiamo il dovere di cambiarlo, se non ci sta bene, o almeno provarci.

    Buona serata, alla prossima!

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