L’italiano medio è un poveraccio. La sua attenzione è rivolta alla politica e al calcio. Questo è necessario al sistema affinché il miserabile abbia rivolto il proprio pensiero nella direzione perpetuamente sbagliata.
In un mondo globalizzato come il nostro i soldi, quelli veri, sono in mano ai privati. I governi possono solo prendere in prestito da loro i fondi a fronte di signoraggi truffaldini e enormi interessi, accumulando debito pubblico ogni anno senza sosta. E impoverendo di fatto sempre di più il cittadino medio.
La politica oggi non conta un cazzo di niente. Ed è proprio per questo che l’italiano ha dei solidi ideali politici da generazioni. Mentre lui litiga al bar o sui social di cosa ha detto questo o quello, il sistema glielo ficca ben in fondo al culo. Comprimendogli la merda fino in gola.
E intanto guadagna 1200 euro al mese e fa una fatica boia. E continua a dare la colpa alla politica e al governo. Invidiando il vicino di casa perché ha una moglie più giovane, una macchina di tre mesi più nuova della sua e va in vacanza a Milano Marittima invece che a Cesenatico.
L’italiano medio è un essere ridicolo. Una totale nullità, che ha paura di tutto e che si uniforma al pensiero unico perché non ha autostima e cerca in qualche modo di piacere a tutti.
Li vedo là fuori come formiche, che escono di casa la mattina, già stanchi e incazzati. In balia di uno stipendio a 6 euro all’ora firmato da sindacalisti che guadagnano 8000 euro al mese. Sindacalisti che prendono tangenti dagli imprenditori per firmare contratti collettivi sempre più al ribasso.
La politica è profondamente corrotta in Italia. La bibliografia sui rapporti Stato-Mafia è sterminata. Il mercato, invece, per quanto manipolato è profondamente onesto e chiaro. Se vali guadagni, altrimenti finisci sotto un ponte. Molto manicheo ma almeno non ipocrita e marcio come la politica.
Io sto dalla parte del mercato. Perché il sistema politico in occidente ha le proprie fondamenta nella corruzione, nella mafia, nelle tangenti e nei giochi sottobanco di potere. Politici che in televisione si strappano i capelli a vicenda, e che finita la trasmissione vanno a brindare tutti allo stesso schifoso tavolo. Questa non è democrazia. E’ una plutocrazia di fatto, disegnata nelle forme di una dittatura parlamentare.
E intanto tu fai la fame. E loro che portano a casa mediamente 15.000 euro di stipendio. I politici guadagnano 15.000 euro per fare delle chiacchiere e premere ogni tanto un bottone. Soldi delle tue tasse, del tuo sudore. E’ di fatto la tua vita in mano loro.
Quando un politico guadagnerà come un qualsiasi altro dipendente pubblico allora e solo allora comincerò a riprendere fiducia nella democrazia. Prima di allora non andrò mai più a votare. E continuerò a guardare il gioco dall’alto, consapevole che le pedine più importanti vengono mosse su un piano sistemico più alto. Quello del mercato.
Un caro saluto e apri gli occhi
Vittorio
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