Lettera a un figlio mai nato

Quando avevo sette anni mi ruppi una gamba andando in bicicletta. Non sono mai stato un tipo molto agile e quella volta lo dimostrai appieno. In ospedale mi misero in trazione per una settimana, con un chiodo piantato in un piede ed un peso ai piedi del letto per mi manteneva la gamba tirata.

Una vera sofferenza. Pensare che ero caduto per non investire un gruppo di altri bambini che correvano. Col senno di poi sarebbe stato meglio tirarli sotto, così mi sarei risparmiato l’agonia di un’estate col gesso e la mancata recita di Cipì a scuola.

Da allora non sopporto i bambini. In fondo sono gli esseri più egoisti che esistano sulla faccia della terra. Dei piccoli demoni. Carini da un lato, perfidi dall’altro.

Di certo ci sono diversi motivi che mi spingono a non volere figli, ma di certo la loro distaccata perfidia è uno dei principali. Un figlio è per sempre. Considerando che ormai tra una balla e l’altra la prole esce di casa verso i trent’anni sarei costretto a mantenerli fino almeno i miei sessant’anni.

Chi fa i figli per lasciare qualcosa al mondo mi fa pena. Chi fa figli perché così non invecchierà solo mi fa schifo.

In fondo non è colpa dell’uomo. E’ la natura della cose, e probabilmente sono io ad essere controcorrente. La biologia deve fare il suo corso. Anche se, sinceramente, visti i risultati complessivi, direi che l’umanità farebbe bene a smettere di riprodursi ed estinguersi. Come i dinosauri, come i dodo, come l’impero romano e gli antichi greci.

Tutto finisce, anche le cose migliori. Figuriamoci quelle peggiori. E se devo pensare di fare uno o più figli per mettere un tappo a questo infingardo meccanismo preferisco morire tra le braccia di nessuno.

Uno dei segreti del mio successo ha radici egoistiche. Assolutamente egoistiche. Il segreto è che prima di tutto penso a me stesso, poi a tutto il resto. Mi spiego meglio. Se vuoi accumulare una fortuna non puoi permetterti di disperdere sostanze inutilmente. Bada bene, questo non vuol dire non offrire una cena ai propri genitori o non comprare regali alla propria compagna. Non dico questo.

Ho detto inutilmente. Disperdere sostanze significa lasciare sul piatto i capitali. Vuol dire non consentire alla legge dell’accumulo di fare il suo corso.

Quando ero un trader in erba sopravvissi e cominciai ad accumulare una fortuna perché seguivo poche e semplici regole. La prima, che seguii per i primi 5 anni della mia attività, era questa: non interferire sull’operazione. Entra, metti stop e target e vai a fare altro. Poi controlla come è andata. Anche arrivasse a un tick dal mio target e poi andasse in stop non importa.

Ciò che conta è la proiezione sul lungo termine. L’unica cosa che conta in questo mestiere è sopravvivere. A volte penso se avessi avuto un figlio a vent’anni come mia mamma. Non avrei potuto studiare trading in tranquillità, passare le giornate sui grafici senza rotture di coglioni. Bambini che ti incasinano il computer con applicazioni da decerebrati.

Insomma, per fare questo mestiere ci vuole tranquillità. Prima di fare il trader smisi tutte le mie attività economiche per studiare i grafici. Mi dissi che avrei preferito mangiare pane e cipolla per anni, piuttosto di fare la fine dei miei familiari. Una vita bruciata a lavorare per gonfiare le tasche degli altri. Una vita buttata nel cesso, e per cosa poi? Per un pugno di noccioline e una targa placcata argento col tuo cognome scritto male sopra.

Gli anni migliori bisogna goderseli. Ma non a settant’anni. Adesso, da giovani. Poi invecchiando si raccoglieranno altri frutti. La vita bisogna gustarla quando ti sorride, non quando comincia a voltarti le spalle.

Mentre ti scrivo ci sono quasi 50.000 sfollati per il terremoto in Italia. Eppure la vita va avanti, tutto continua. Nonostante le sofferenze, nonostante i soprusi e nonostante le apparenti ingiustizie. Se vuoi fare un favore alla vita, fallo prima a te stesso.

Pensa a te stesso e cresci più che puoi. La formazione e la cultura sono gli unici beni che non ti abbandoneranno mai finché campi. Le uniche certezze in un universo dominato dalla contingenza e dalla statistica.

Buon fine settimana

Sprappi

4 thoughts on “Lettera a un figlio mai nato

  1. Ciao Vittorio

    Sicuramente ci sono state situazioni nella vita di ognuno di noi che ci hanno segnato profondamente…in modo indelebile. Nel bene o nel male che sia, è anche grazie a loro (e al modo in cui abbiamo reagito ad esse) che oggigiorno siamo quello che siamo.

    Ognuno può farsi la propria idea riguardo a determinate scelte; io credo che l’importante sia effettuarle seguendo e mantendo la giusta rotta per evitare di incombere nelle spiacevoli situazioni a cui facevi riferimento prima….in poche parole, non finire nella cosiddetta “corsa del topo”, come invece vorrebbe la società dei giorni nostri (con tutte le conseguenze che questo comporta).

    Quando decisi di imparare a fare trading sul serio e divenire quindi profittevole sui mercati, avevo sostanzialmente due motivazioni, che sono tutt’oggi le basi della mia determinazione a raggiungere il mio obiettivo:
    1- ESSERE INDIPENDENTE
    2- DIMOSTRARE LE MIE CAPACITA’ E IL MIO VALORE

    Riguardo la prima, non credo debba aggiungere altro…..con la seconda, faccio riferimento soprattutto a un sentimento di rivalsa verso la gente, ma anche a me stesso, per certi versi. Dimostrare di saper raggiungere certi obiettivi (magari difficilmente perseguibili ai più…) lo trovo una cosa molto gratificante…un po’ come per dire: “ok, la fuori siete voi i migliori….qua sono io”.

    Concludendo, non potrei non essere d’accordo con la tua ultima affermazione riguardo la conoscenza e la cultura; queste sono cose che rimarranno sempre con noi e faranno davvero la differenza nella nostra vita, se sapute considerare a dovere.

    Mi sono dilungato un po’, se ho annoiato qualcuno, credete che non s’è fatto apposta 😉

    Un saluto e buon fine settimana a tutti.

    • C’è sempre un prezzo da pagare. Quello di cui ho parlato è il mio per essere tra i migliori. Chi crede che qualcosa possa piovere gratis dal cielo ha sbagliato mondo, per non dire universo.

      Buona serata
      Vittorio

  2. Buongiorno, Vittorio, e grazie per l’articolo che, come al solito, ci provoca e spinge fuori dalle zone di comfort.
    Vorrei dire poche cose, mischiando, forse, gli argomenti tra loro.
    1) per quanto riguardo la salvaguardia dalla rottura di scatole dei bambini al proprio computer basta comprargliene uno solo per loro. . cosicchè non devastano il tuo di trader : – )
    2) dopo il micidiale terremoto di domenica Checco Zalone è uscito in strada (parole sue): ” con le sole cose importanti: la figlia e il portafoglio”. Io, dal canto mio, temendo di rimanerci sotto e, nel timore di crolli con perdita di dati importanti, ho messi in salvo i dati del mio conto di trading.
    3)sì. la competenza, la conoscenza e anche il tempo per imparare le mosse dei MM: Perchè, ieri, per esempio, non sono riuscita a vedere una buona entrata, senza rompere le regole che mi sono data. Incapacità mia, senza dubbio. Quindi conoscenza e applicazione…Avanti tutta.
    Un saluto
    Fabrizia

    • La possibilità di crollI è un forte motivo in più per non avere la casa di proprietà. Per non avere nulla di proprietà. In fondo, al giorno d’oggi, con tutte le possibilità che ci sono, possedere qualcosa è solo un costoso vezzo.

      Buona giornata
      Vittorio

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