Non mi importa dell’opinione di nessuno. Il mio successo è costruito a partire dal mio pensiero e da quello che sono. Fosse anche un dio in terra a criticarmi, gli cago in bocca. Gli spruzzo il sangue delle mie emorroidi dritto nella laringe.
La libertà nasce da dentro. Non è una questione esteriore. Non c’entra avere o meno dei privilegi. Io sarei libero anche con un tozzo di pane con cipolla. Non mi sentirei una vittima, ma comunque sempre orientato e sul pezzo.
Domani posso prendere lo zaino e trasferirmi ovunque. E la mia vita continuerebbe tale e quale. Il sistema non ama quelli come me. Perché sono slegato da tutto, non ho vincoli materiali. Non ho oneri, mutui, proprietà, legami. Non sono prevedibile e se tutti fossero come me regnerebbe il caos.
Alla fine finiremo tutti sotto terra e passare la vita ad accumulare cose per esorcizzare ed allontanare il pensiero della morte lo trovo molto stupido. Ed irrealistico.
Provo grande compassione per i poveracci. Che sono poi gli stessi che mi danno da mangiare sui mercati. Sono quelli che entrano long quando io con l’istituzionale entro short. E viceversa. Mi fanno pena i polli, ma sono così buoni alla brace. Se poi gli infili attraverso lo sfintere un po’ di spezie e grasso di maiale a tocchetti sono sublimi.
La gente è arrabbiata perché non ha la forza e il coraggio per prendere in mano le loro esistenze. Sono ignavi. Esseri inutili e vili che strisciano nel letame per tutta la vita.
Diciamolo, l’essere umano ha fallito. E il superuomo di Nietzsche non è mai arrivato. I grandi numeri dimostrano che l’uomo medio è un poveraccio senza dignità, un frustrato, un inconcludente. Uno che dà sempre la colpa agli altri dei propri fallimenti.
L’uomo medio sei tu, che passi la vita a scopare la fetida e usurata guarnizione di tua moglie. Te che accetti passivo la morale cristiana che ti pervade e ti condiziona tragicamente le scelte esistenziali. Te che hai un mutuo, compri a rate e hai cagato tre figli e che incolpi la politica se non arrivi a fine mese. Te che butti la tua salsiccia nel traforo del monte bianco della tua sfiorita coniuge e fingi di godere.
Il mio successo dipende soprattutto da gente come te. Perché se tutti fossero come me, allora sarei io nella media. Ma per fortuna mia ci sei tu, che inesorabilmente e demenzialmente ne abbassi il livello.
Un caro saluto e buona guarnizione secca del sabato sera.
Vittorio
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