Inno a Bologna

Finalmente la primavera sboccia e ormai mi sto facendo vecchio. Per fortuna qualche buon estratto di frutta e verdura mi aiuta contro l’inesorabile ossidazione degli anni. Mi piace molto questo periodo dell’anno. Bologna diventa un concentrato di energie e ben presto ricominceranno come di consueto le proiezioni in Piazza Maggiore.

Questa città è davvero fantastica e personalmente non la cambierei per nessun altra al mondo. Dico questo perché Bologna, che mi ha partorito la bellezza di 32 anni fa, mi calza alla perfezione, come un guanto. Spazi ristretti, che per un pigro come me sono fondamentali. Ma allo stesso tempo concentrazione di eventi ed opportunità.

E poi ci sono i portici, protezione materna da sole ed intemperie. Siamo al confine, tra la Pianura Padana e l’Appennino Tosco-Emiliano, ed è qui che ha passaggio obbligato chi vuole passare da nord a sud Italia e viceversa.

Il mio è un vero e proprio amore.

Potrei abitare in qualunque parte del pianeta, e se ho deciso di rimanere qui, nella mia città, è perché già so che per come sono fatto io non potrei trovare di meglio. Vivo di questa presunzione.

E intanto i poveracci combattono lontani da me per la sopravvivenza, per strappare dal discount sotto casa un chilo di spaghetti di pessima qualità. Perché anche un piatto di pasta scotta dà la vita, bisogna sempre ricordarlo. E se poi la sai arruffianare con un buon condimento, forse riesci anche a non vomitare a fine pasto.

Ma non si vive di solo pane. Qua abbiamo bisogno anche di tartufo, astice e gamberi rossi di Mazara del Vallo.

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Buona giornata

Sprappi

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