Un ottimo periodo di ribassi per le borse occidentali. Buona parte delle discese importanti sono caratterizzate da inefficienze grosse come cocomeri. Questo ci dà la possibilità di comprare le più grandi e solide aziende mondiali con dei forti sconti. Direi che in borsa in questo periodo ci sono dei veri e propri saldi.
Il Nasdaq storna rispetto ai massimi di un 30% abbondante, l’S&P 500 di un buon 17%. In una simile situazione l’investitore con un briciolo di cervello ha il dovere di mettere la monetina nel carrello e andare a fare la spesa.
Trading e investimenti sono due attività molto diverse tra loro. Tale divergenza nasce però più dal tipo di gestione dei portafogli che riguardo l’approccio analitico. L’istituzionale, infatti, non fa differenze. Per lui il mercato è uno solo, come uno è il suo obiettivo principale. Trovare il modo di travasare nelle proprie casse il denaro degli altri.
E’ chiaro che non è facile per tutti comprare quando i mercati crollano e la maggior parte degli investitori sono in panico. Lo speculatore incallito e soprattutto esperto delle dinamiche istituzionali sa capire i livelli e le aree di accumulazione più importanti e si posizionerà sul mercato seguendo una logica ben precisa. Le nostre azioni sui mercati finanziari devono infatti sempre essere razionali. Se vuoi operare di pancia allora è meglio che vai al casinò.
Le aziende e gli indici sui quali lavorare devono essere liquidi e di valore. E’ inutile cercare di prendere profitto su strumenti che sono cartastraccia. Il mondo ha già i suoi problemacci per conto suo, non andiamo a metterci in situazioni che sanno più di scommessa che di investimento.
E poi c’è il punto più critico. La gestione del rischio. A volte la gente mi dice: ma se “ci metto” mille euro quanti possono diventare? Allora direi che con mille euro in borsa non ti ci soffi neppure il naso. Per fare trading ci vogliono i capitali, punto. Non c’è niente da fare. Puoi essere anche il miglior trader del mondo, ma se non hai i soldi per operare del tuo essere un fenomeno non te ne fai niente.
E le prop. house? Non voglio entrare nel merito morale di queste società, anche se ci sarebbe da discutere parecchio. Però se fai trading per essere libero e poi diventi dipendente di una prop. house per prendere come un qualunque impiegato medio, che senso tutto questo tuo sbattimento? L’idea romantica di un trader che parte da zero e diventa ricco da fare i milioni è pura fantasia. Non si è azzardato neanche Walt Disney. Anche io sono partito con un capitale molto basso, ma poi quando le cose hanno ingranato ho integrato altri soldi. Capitali che avevo già da parte.
Il culo te lo devi fare sempre. E purtroppo nessuno al mondo ti regala niente. Puoi diventare libero col trading ma devi anche sapere che, a mio parere, almeno 10k per iniziare e imparare a lavorare li devi avere. Per non parlare poi di investimenti. In quel caso anche 100k possono essere pochi.
Insomma, ti faccio tutto questo pippone per dirti che va benissimo studiare e applicarsi sui mercati finanziari. Ma prima o poi arriva il momento in cui bisogna fare sul serio e mettere in pratica ciò che si è imparato. E, ahimè, in quel frangente bisogna avere un capitale da mettere a rischio per iniziare.
Questo discorso non è di tuo gradimento? Poverino, mi dispiace, ma forse è meglio che ti dedichi a qualcos’altro. Magari all’ippica, o se preferisci alla masturbazione compulsiva di animali da monta.
E poi dico, e se per caso Tesla recuperasse raddoppiando il suo valore attuale? Teniamo pazientemente monitorate le dinamiche sui minimi.
Un meraviglioso fine settimana a te
Vittorio