Tutti i nullo-formatori che si rispettino blaterano di mindset. In italiano, perché è questa la nostra lingua, parliamo di mentalità. In giro se ne sentono di tutti i colori. Sembra quasi che per riuscire in qualcosa sia necessario solo essere super determinati e motivati. Anche un serial killer in genere è molto motivato (vedi foto di Charles Manson sopra), ma non vuol dire che ottenga risultati positivi nella vita.
Certo, la mentalità è importante. Ma non prima della stella polare. Che direzione vuoi dare alla tua vita? La risposta a questa questione è di importanza capitale. Io ad esempio ho 38 anni e ormai mi conosco. Nasco pigro, adoro godermi la vita e il mio tempo. I mercati sono una mia grande passione. Ma non mi deve prendere a livello operativo più di 4-5 ore a settimana. All’inizio della settimana mi do un obiettivo. Appena lo raggiungo spengo il computer e vado a fare merenda.
Sapere staccare la mente è fondamentale. A volte parlo con allievi che sono così in fotta che riescono a pensare solo ai mercati. Male, molto male. Anche fissarsi non va affatto bene. Ti carichi di ansie e cominci ad indentificare il senso della tua esistenza col trading. Se con i mercati ti va male vuol dire che la tua vita è una merda. E questo ti procura dolore. Ad ogni stop loss che prendi senti una pugnalata allo stomaco. Il dolore diventa troppo forte e dopo un po’ lascerai perdere i mercati.
Dopo 18 anni di indici finanziari penso di potere dire la mia piccola idea al riguardo. Il segreto sta nell’approcciare i mercati con professionale leggerezza. I grossi operatori fanno sempre leva sulla psicologia delle masse. L’operatore retail è un individuo con pochi soldi e psicologicamente debole, che si lascia trasportare prevalentemente dalla pancia, dall’istinto. Tutto questo su ampi numeri è prevedibile e ti viene giocato contro.
Un esempio su tutti. Il PAC, il piano di accumulo. Alla gente piace entrare poco per volta sui mercati perché così crede di fregare i problemi di timing. Grande cagata. Numeri alla mano sappiamo che entrare con tutto in una volta o comunque in pochi acquisti dà profitti a lungo temine molto maggiori. Personalmente io compro solo sulle paure, o meglio, sul terrore. Quando un titolo interessante perde tanto di sicuro ci sono io che da qualche parte mi lecco i baffi e che sbavo come un cane rabbioso davanti a un pollo arrosto. E se lo strumento poi continua a scendere me ne frego allegramente. Anzi, compro di più.
Tanto presto o tardi il prezzo dovrà recuperare il Vero Minimo, con una probabilità che sfiora di poco la certezza. E sarà proprio in quel momento che io venderò e intascherò dei bei soldoni. Comprare mentre tutto crolla ha però senso solo se sai fin dove il mercato dovrà NECESSARIAMENTE ritornare.
C’è la mentalità, è vero. Ma la stella polare vince su tutto.
Un meraviglioso saluto
Vittorio
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