Un altro Natale si sta avvicinando, e con la fine dell’anno arriva anche il tempo di fare bilanci. Qui non mi metterò a fare i conti della serva, quelli li lascio volentieri ai commercialisti. Il bilancio più importante per me è quello di carattere esistenziale. Cosa ho fatto quest’anno per la mia evoluzione personale? Che obiettivi ho raggiunto e quali invece ancora risultano essere lontani?
Per come vedo io le cose l’importante non è tanto la meta quanto il viaggio in sé. E’ un percorso incredibilmente profondo, che fonda le proprie radici nel vivere il presente e nel riuscire a comprendere le cose nella loro profondità più celata. Vivere unicamente per lavorare significa vivere per un reddito. Il denaro è uno strumento importante di libertà, ma è appunto un mezzo, un tramite.
Il denaro utilizzato meglio è quello che ti dà tempo. Con i soldi puoi comprare beni materiali, servizi di ogni genere. Ma puoi comprare anche il tempo, e nella fattispecie il tuo tempo, che è la risorsa più importante. Ti faccio un esempio pratico basato su di me. Io lavoro mediamente due ore al giorno, per un massimo di 6-10 ore a settimana. Questo mi consente di avere tutto il tempo per dedicarmi a quelle attività che sviluppano il mio essere più intimo, più profondo.
Lo so cosa penserai tra poco, ma una moglie e dei figli a carico non sono solo degli affetti, sono anche dei beni materiali. Ovvero sono un costo che ti ruba tempo e ti sottraggono parte della tua vita, quella vita che necessiti utilizzare per poterli mantenere. Alla stregua di un affitto, un mutuo o un’automobile. Le persone in un bilancio diventano delle cose, meramente delle stringhe numeriche.
Per pagare l’asilo di tuo figlio che costa 600 euro al mese devi lavorare 10 giorni per 8 ore al giorno. Questo ti costerà quindi 80 ore della tua preziosa vita. La rata della macchina di 300 euro? Altre 40 ore della tua vita. Il mutuo a 30 anni di 700 euro al mese della tua bella casa? Altre 90 ore di lavoro. Capisci che accumulando spese su spese la tua libertà non ne può venire a capo.
Mi dispiace molto dirtelo, ma tutte queste voci rappresentano delle vere e proprie emorragie per te. E non hanno a che fare con il tuo denaro. Macché, quella è solo una copertina. L’emorragia più devastante che hai è quella relativa al tuo tempo, ovvero la risorsa non rinnovabile più importante che possiedi.
Nell’occidente l’idea di diventare un maschio alfa fa gola a tutti gli uomini. Nell’immaginario diventerai un grande scopatore col macchinone e una donna procace sdraiata sul cofano tutta per te. Poi grandi case, una dozzina di figli, gli altri maschi che ti invidiano e le donne che ti venerano. Figata vero? Ma lascia che ti chieda impertinente una cosa. Chi manterrà tutto questo? Come farai a portare avanti tutta questa bella baracca con uno stipendio medio?
Scendere dal piedistallo del maschio alfa è già un grande risultato. Scopare è piacevole ma a forza di farlo senza cervello prima o poi il figlio indesiderato ci scappa. E’ facile per un prete cattolico sermonare che bisogna fare tanti figli. Grazie al cazzo, mica li deve mantenere lui! Sarai tu poi a farti il culo per i prossimi 30 o 40 anni, sempre se sopravvivrai alla pressione e allo stress. Stessa cosa vale per il macchinone e il puttanone sul cofano. Tutto molto figo, ma non hai fatto i conti col tuo portafoglio temporale.
Tanto la faccenda è più che chiara. La maggior parte delle persone percepisce un reddito molto basso rispetto ai desideri che il mondo occidentale sprona ad avere. Un bel dilemma allora.
Quindi la domanda più importante non è “cosa voglio davvero dalla vita?”, ma “preferisco essere o avere?”. Meglio tante proprietà (che sono poi tutte estensioni del tuo cazzo) oppure preferisci essere, avere tanto tempo per te e orientare la tua esistenza verso l’evoluzione?
A te la scelta.
Buona dicotomia a tutti
Vittorio
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