Ieri per motivi familiari sono stato un paio d’ore in un reparto di medicina interna dell’ospedale più importante della città. Praticamente un parcheggio per vecchi moribondi. Perché la cosa che nessuno dice è che se sei giovane fanno di tutto per salvarti. Mentre quando sei vecchio a nessuno frega un cazzo. Ti piazzano lì su un letto con un pannolone in attesa che schiatti.
Fin quando sei giovane rappresenti una utile pedina per la società. Paga le tasse, fai crescere il paese, indebitati con le banche, fai tanti figli prima che puoi. Tutti mantra idioti e anti individualisti della nostra società.
Mai nessuno che ti dica: sei giovane? Goditi la vita!
Perché dopo, quando sarai vecchio, non avrai più le forze. Con i vecchi ci si può aspettare di tutto. Un giorno stanno bene, il giorno dopo possono anche andarsene senza chiedere permesso. Ma del vecchio a nessuno gli importa. Perché la loro vita è andata e nel bilancio dello stato rappresentano un passivo con la loro pensione (ci ce l’ha, o alla peggio dell’assegno sociale). Vali qualcosa fino a quando versi. Quando cominci a prelevare sei un peso, un essere privo di utilità e di dignità.
Non sono un gran fan della pensione. Io la mia pensione me la godo adesso che sono trentenne.
Ragazzi non lavorate come dei muli. La vita passa e diventare vecchi ebeti è un attimo se fai sempre le stesse cose tutti i giorni. Poi arriva il diabete, l’ipertensione, la tiroide che non funziona più bene, insufficienza renale e cardiaca, i trigliceridi, la madonna, tutti i santi in carriola, cristo, la croce e i chiodi arrugginiti.
No, non sarà così. Il mio tempo è adesso. E anche a costo di mangiare pane e cipolla tutta la vita scriverò un’altra storia, la mia storia. Così pensavo a vent’anni e così penso adesso che posso permettermi di non lavorare più.
Adesso che non solo sono finanziariamente libero, ma già perennemente in pensione.
Buona giornata
Sprappi