Oggi tutti quanti sui social ti vogliono insegnare qualcosa. I peggiori di tutti sono quelli che fanno sempre la morale per ogni stronzata e che parlano come se avessero la verità in tasca, come se le loro idee fossero oro cagato. Come scrisse Umberto Eco poco prima di morire, i social hanno dato la parola a una massa di imbecilli che prima si limitava a blaterare al bar, e che nessuno ascoltava.
Le opinioni, proprio per la loro natura, sono soggettive e assolutamente confutabili. Siamo nell’ambito che gli antichi greci chiamavano della doxa, contrapposto a quello delle verità solide della episteme. I Dissoi Logoi, letteralmente discorsi doppi, sono una serie di testi anonimi in cui vengono trattate tematiche legate alla vita e al mondo da punti di vista contrapposti ma equamente plausibili. Ogni argomentazione ha le sue ragioni, ma sono in ogni caso confutabili e smontabili cambiando i presupposti iniziali, i cosiddetti caposaldi.
Il sistema, oggi soprattutto tramite i social, mette il popolo in continua lotta contro se stesso, in un contrasto endemico che porta a una vera propria guerra ideologica tra poveri. E anche la politica si trova su questo piano. I politici, anche loro, sono solo pedine di un meccanismo governato da ancora più in alto.
E allora che cristo dobbiamo fare in tutto sto casino?
Probabilmente la scelta più saggia è quella di non ascoltare nessuno e pensare sempre e solo con la propria testa. Le litigate sui social, lo sappiamo, non portano mai a niente. Gli haters esisteranno sempre in tutti i contesti. Prima c’erano i criticoni e oggi ci sono gli odiatori. In fondo è tutta gente repressa e depressa che si fa scudo della tastiera perché nel mondo vero è probabilmente solo un docile agnellino impaurito.
Prigioni di idee. Catene di opinioni. Tutte cazzate. Io penso sempre e solo con la mia testa e non do mai peso all’opinione di nessuno. Anche di quella di coloro che mi stanno molto vicini a livello affettivo. Alla fine, la mia vita sono cazzi miei, e nessuno ci deve mettere il naso. Io lascio parlare, ma alla fine della fiera mi faccio sempre i fatti miei.
Il sistema, le sue intimidazioni, le sue paure indotte, le pubblicità e il marketing più spietato non attecchiscono su di me. E questo non perché io sia un fenomeno. Ma semplicemente perché utilizzo un filtro critico per tutto. Cerco sempre di non mischiare la merda con il parmigiano. Questo sarebbe un grave delitto, oltre che gastronomico, anche intellettuale.
Giornali, telegiornali, paure collettive, l’alito pesante di aglio del grande fratello. In ultima analisi, me ne fotto davvero di tutto. Modello il mio mondo a mia immagine e somiglianza. Godo delle mie giornate e piango di ciò per cui veramente per me vale la pena. E questo qualcosa di sicuro non sarà un commentuccio idiota sui social.
Non voglio insegnarti niente con questo discorso, per carità. E solo il mio flusso di pensiero che mi porta sempre nella stessa direzione. Un giorno non ci sarai più, quindi vivi fino in fondo la vita che sogni, senza ascoltare la gente e il loro vomitare paure, tensioni e frustrazioni su di te.
Un consiglio davvero concreto? Guarda il meno possibile Facebook e Youtube. Il 99,99% dei contenuti e delle pubblicità sono il peggio del peggio che oggi si possa trovare in giro, una spremuta ignorante di tutta la più becera merda che l’essere umano sia mai riuscito a partorire dal suo buco del culo.
Vai dritto per la tua strada. Perché il tuo essere più profondo sa sempre quale è la direzione migliore per te. Ma devi ascoltarla quella vocina, perché altrimenti vivrai sempre e comunque la vita che gli altri e il sistema ti pontificano di vivere.
Un caro saluto, e lavora poco che fa male alla salute
Vittorio
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