Chi a seguito di un incidente perde una percentuale troppo alta del proprio sangue rischia di morire. Allo stesso modo muore finanziariamente ogni giorno l’uomo medio italiano, salassato su molteplici fronti dai quali (almeno apparentemente) non ha scampo.
Prendiamo a riferimento uno stipendio medio, visti i tempi direi anche sopra la media, di 30.000 euro all’anno.
La prima grande emorragia è quella dello Stato con le tasse, dirette e indirette. In Italia possiamo vantare uno dei peggiori primati in tale contesto, con una pressione fiscale percepita spesso molto oltre il 50% del proprio salario lordo. Dei 30.000 iniziali ne rimangono 15.000 o poco più. Il mio è ovviamente un conto a spanne, che mette nello stesso calderone tutti i tipi di tassa e ovviamente gli immancabili contributi Inps.
La seconda immensa emorragia finanziaria è costituita dalla famiglia a carico. Supponiamo una moglie e due figli. Questi ti permettono di detrarre qualcosina dall’importo finale delle tasse, ma è una cifra ridicola rispetto alle uscite complessive. Dei 15.000 euro rimasti…devo andare oltre? Direi che già così non rimane molto. Togliendo poi anche l’affitto di casa (o il mutuo), le bollette, gli sfizi, imprevisti, visite mediche specialistiche, vacanze, vestiti, extra e chi più ne ha più ne metta, direi che finiamo alla grandissima molto sotto lo zero.
L’anno se ti va bene lo chiudi in pari, se ti va male intacchi i risparmi, se ti va malissimo e non hai risparmi finirai ad accumulare un debito molto più ampio di quanto le tue entrate potranno mai pagare. Mettici in mezzo anche una bella inflazione al 10% e gli stipendi bloccati da quasi 25 anni ed il quadro è completo.
Perché la verità è che la gente non ne può più, ed è disposta a fare qualsiasi, ripeto, qualsiasi cosa per tirarsi in qualche modo fuori da tutta questa merda. La famiglia monoreddito di una volta, quella dei miei nonni per intenderci, non esiste più. Mio nonno era da solo a lavorare negli anni ’60 e ha mantenuto una moglie e cresciuto tre figli. Quando è andato in pensione aveva anche tanti risparmi, tre appartamenti e un garage di proprietà. Già la generazione dei boomer, i figli del boom economico degli anni ’60, non è riuscita ad ottenere quanto i suoi genitori pur avendo le spalle comunque ancora parecchio coperte.
Il ceto medio ormai non esiste più. Adesso anche nella democratica Europa si sta sentendo sempre di più il peso dell’ineguaglianza di chi ha troppo e di chi non ha niente. Quando le cose vanno bene il cittadino è democratico. Quando vanno male il cittadino si incazza e comincia a votare per le ideologie più estremiste (di sinistra o destra che siano). In una situazione come la nostra arriverà prima o poi un deus ex machina che tirerà fuori il coniglio dal cilindro e darà l’impressione di avere tra le mani la chiave di volta per sistemare le cose.
Sono cicli storici. Ricordiamoci che ad esempio Hitler andò al potere dopo la disastrosa repubblica di Weimar, tentativo maldestro in introdurre la democrazia nella Germania dei primi del XX secolo. Come sempre la soluzione magica non c’è. Personalmente, non sono mai stato il tipo da morire per un ideale, in una situazione come questa invoco da buon lupo solitario il “si salvi chi può”.
Perché il 2023 potrebbe davvero essere un anno di pesante recessione. Ricordiamoci che i mercati finanziari guardano circa sei mesi in futuro. Questi ribassi, nell’economia reale, si faranno quindi sentire all’inizio della primavera del prossimo anno.
Riepiloghiamo quindi le principali emorragie finanziarie di cui è vittima l’italiano di oggi:
- Stato
- Affitto o mutuo e prestiti
- Moglie e figli a carico
- Vizi e scommesse
Se sei colpito da tutti i quattro punti che vedi sopra sei davvero messo male. Non basterà qualche spruzzata di botox, ma dovrai farti il lifting dell’intero culo. Perché la tua vita è la stessa di chi viene stuprato quotidianamente da quattro nigeriani superdotati contemporaneamente. Prima o poi ti dovrai rifare lo sfintere.
Detto questo, ti consiglio di mandare tua moglie a lavorare, con annesso un bel calcio nel culo di incoraggiamento. E se sei ancora in tempo, la prossima volta sborra pure nella tazza del cesso, così non sarai costretto a mantenere anche ulteriori piccoli esseri umani succhia-soldi e spruzza-merda.
Dal canto mio, rimango a tua disposizione per accompagnarti, in totale amicizia, alla clinica in cui verrai ricoverato presto o tardi per esaurimento nervoso. Perché se non fai qualcosa subito arriverà anche lui. E come tutto nella tua vita si presenterà alla tua porta con una fattura tra le mani.
Buona degenza a tutti
Vittorio
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