E’ passato anche questo Natale 2020 e l’anno sta per volgere al termine. Non è stato facile per le nazioni mondiali trovare un equilibrio tra emergenza sanitaria ed economia reale. Possiamo dire a chiare lettere che è stato un po’ per tutti i popoli un autentico disastro.
Sarà probabilmente il 2021 a fare emergere alla luce del sole quelli che maggiormente ci hanno rimesso durante l’anno precedente. Il mondo ha dovuto affrontare una situazione a dir poco estrema e molte fasce della popolazione hanno sofferto e soffrono a causa della mancanza di lavoro e più concretamente di soldi per andare avanti.
Si può pensare che chi ha un lavoro da dipendente sia stato più tutelato durante la pandemia rispetto a un autonomo. Ma è veramente così? La cassa integrazione che tarda ad arrivare o che non arriva proprio. Gli stipendi bassi e l’impossibilità di far fronte agli imprevisti che richiedono un maggior afflusso di liquidità. L’azienda che proprio chiude i battenti e ti trovi dalla sera alla mattina col culo per terra. E i tuoi figli devono mangiare tutti i giorni in qualche modo.
Ma allora come vanno avanti questi poveri disgraziati, questi poveracci?
Vanno avanti col lavoro in nero e con il partner che porta a casa anche lui qualche extra da bravo prostituto del mercato.
Ma c’è una grande differenza tra il vivere e il sopravvivere.
E’ vero, potenzialmente un autonomo può avere dei periodi di magra o addirittura di crisi in cui non percepisce reddito. Ma è davvero così? Può essere che ci siano dei mesi in cui si guadagna meno o molto poco, ma ci possono essere anche dei singoli mesi in cui guadagni a sufficienza per mantenere te e famiglia tutto l’anno.
Se sei autonomo non hai potenzialmente limiti ai tuoi guadagni. A maggior ragione se le fonti di reddito sono molteplici.
Il pollo è uno che si accontenta e gode molto poco. E questo accade perché preferisce barattare quell’ineliminabile componente costituita dall’incertezza della vita con quell’elemosina che si chiama stipendio.
Il dipendente è uno che accetta di farsi pagare molto poco al prezzo di oltre 1/2 della propria vita da sveglio (infatti 8 ore le dormi, 8-10 le lavori e 8-6 le soprav-vivi).
Bella merda.
Conosco poi molte persone che si giustificano dicendo che li pagano sì poco, ma almeno fanno un lavoro che gli piace.
Altra cazzata apocalittica.
Questi sono i peggiori, perché rappresentano la categoria degli idealisti, o peggio ancora, dei falsi idealisti. Sacrificare un’intera vita solo perché ti sei fissato a voler fare per forza qualcosa è una pura e semplice follia. Non sta infatti scritto da nessuna parte che il mondo debba pagare proprio te che vuoi studiare il battito d’ali delle falene nella preistoria. Il mondo può anche non avere bisogno di te in questo senso.
Non sei tu a dovere dire al mondo di cosa c’è bisogno. Ma è ovviamente il mondo a dire a tutti cosa gli serve. E molto probabilmente delle tue elucubrazione da nerd del cazzo il mondo non se fa proprio niente. E alla fine solo perché sei testardo come un mulo dell’Aspromonte vivrai tutta la tua vita a studiare falene e mangiare tutti i giorni cipolle andate a male.
Un conto è essere bravi a fare qualcosa (e magari sarai anche un fenomeno a catalogare falene) e un conto è invece se il mondo ha bisogno di questa tua abilità.
Se vuoi cambiare concretamente la tua vita devi cominciare a farti le giuste domande. Di cosa ha bisogno il mondo? Che cosa so fare io per cui la società è disposta a pagarmi dignitosamente?
Perché qui non stiamo parlando certo di fare i milioni. Ma unicamente di avere un lavoro che ti permetta di poter vivere e progettare il tuo tempo con dignità e una certa dose di libertà.
Se fai un lavoro del cazzo e mal pagato, cerca velocemente di cambiarlo e di migliorare la tua vita svolgendo una attività in cui tu sia particolarmente bravo e che sia ben retribuita.
Se sei scontento della tua vita lavorativa e sei appassionato di mercati finanziari scrivimi a trading.assistenza@gmail.com
Ti darò volentieri il mio contributo a trovare una concreta alternativa alla tua vita disgraziata.
Perché è vero che i soldi non fanno la felicità, ma è altrettanto vero che senza soldi nel nostro mondo tanto bene poi non si vive.
Buoni profitti a tutti
Sprappi
Il Segreto dei Market Movers