Ecco Perché Non Mi Piacciono I “Colorati”

Quando ero bambino la mia più grande paura era l’uomo nero. Attento, mi dicevano, che se non fai il bravo arriva l’uomo nero e ti porta via. Ora, a quasi trentacinque anni, non c’è da stupirsi se quando vedo un africano cambio portico. E poi diciamolo, quasi tutti i neri che vengono qui a Bologna sono solo feccia. Drogati, spacciatori, gente che non fa niente dalla mattina alla sera e che è solo un peso per la società.

In tanti la pensano come me, ma pochi hanno il coraggio di dire pubblicamente e con chiarezza le proprie idee. Perché di idee si tratta, e anche assolutamente soggettive. Questa è la mia opinione, può valere molto come può valere zero. Ma è pur sempre la mia opinione, che nasce indubbiamente da un forte senso di repulsione.

Oggi per essere politicamente corretto devi diventare amico di tutti. Ti devono piacere tutti e devi trattare tutti democraticamente allo stesso modo.

Col cazzo allo stesso modo.

E’ vero che c’è anche tanta feccia tra gli italiani, è una realtà. Ma in ogni caso, perché andarcene a prendere ancora dall’Africa, dalla Cina, dal Bangladesh o dal Pakistan?

Perché siamo tutti esseri umani, dice il compagno. Perfetto, e dove erano questi altri “esseri umani” quando il paese ne aveva bisogno? I miei bisnonni sono morti in guerra. E non erano né neri, né gialli, né mulatti. Erano emiliani, e a Natale mangiavano lo stesso maiale che mangio io adesso.

Dov’erano gli africani quando c’era da liberare il paese? Dov’erano? Tra le foto dei caduti italiani per la liberazione non c’è neanche un “colorato”.

E adesso il nostro governo vuole riaprire i porti a questi esseri umani. Giusto salvarli, dico io. Una persona che sta per affogare deve essere salvata, sarebbe disumano non farlo. Su questo sono perfettamente d’accordo.

Ma poi, una volta lavati, sfamati e salvati li rimandiamo con tanti auguri a casa loro.

E se vogliono aiuto glielo possiamo dare. Ma a casa loro. Non qui. Come del resto fecero gli americani col Piano Marshall. Ci hanno aiutati, ma a casa nostra.

In Italia la pressione fiscale è già alle stelle. Perché l’italiano deve pagare le tasse per accogliere un africano che spaccia? O un cinese che evade? Che stiano a casa loro.

Qui si mangia maiale, si beve vino e i gay si chiamano ancora froci.

E non mi rompete i coglioni. Il mio non è razzismo. Guai mai.

Ma se vieni in Italia da ospite non puoi pesare sulla società, devi contribuire alla cosa pubblica. Altrimenti ti mandiamo via a calci.

In culo ai compagni, in culo alle sardine, e in culo alle stelle cadenti.

Rovina del paese.

 

Buona giornata

Sprappi

Il Segreto dei Market Movers

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