Un pezzo di storia mondiale se ne va. Nel 2012 ci fu il terremoto in Emilia Romagna. I francesi cominciarono subito a prendere in giro l’Italia con la loro satira nera di merda. Ci può stare, non me la prendo.
Stamattina apro il CAC per vedere se l’incendio ha provocato qualche alterazione anche nel mondo finanziario.
Chiude il gap, compro pesante. Come da copione, ancora una volta la finanza se ne sbatte della cultura.
Il grafico va su, come se non fosse accaduto nulla.
Se fosse andato in fiamme il centro economico di Parigi il grafico sarebbe impazzito al ribasso. Ma per un po’ di legnetti del 1200 mischiati ad altri del 1600, chi vuoi che reagisca?
Il mondo va avanti lo stesso, e fanculo agli ipocriti benpensanti. Perché questa è la cruda realtà. E si può anche piangere per una catastrofe, ma poi quando ti trovi davanti al grafico devi essere ghiaccio allo zero assoluto. Niente e nessuno ti deve destabilizzare.
Il chirurgo non si emoziona squarciando la pancia di un paziente. Così anche tu devi rimanere freddo e fermo sulla tua operatività.
Perché in fondo hanno ragione i francesi quando ci prendono in giro. Noi italiani siamo molto, troppo passionali.
Guai a chi ci tocca la mamma, la nonna, la zia, la fidanzata e la maglietta bucata e sporca di sugo.
Non serve a niente essere permalosi quando c’è in ballo qualcosa di irreversibile. Tanto vale rimboccarsi le maniche e andare avanti a testa alta.
Buona giornata
Sprappi